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Il problema delle pensioni

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Jürg Stahl, deputato dell’Unione democratica di centro è nato nel 1968 e rappresenta il canton Zurigo. eq images

"In generale, è una buona cosa se le persone vivono più a lungo", rileva Jürg Stahl, membro dell’Unione democratica di centro del canton Zurigo. L'aumento della speranza di vita è il risultato dei progressi della medicina e dell’igiene in Svizzera, afferma il deputato. E questo è un bene. 

Sul piano sociale e politico, la Svizzera si trova però di fronte ad un problema. Mentre, in seguito al calo delle nascite si restringe il numero di lavoratori che finanziano il sistema di sicurezza sociale, le generazioni del “baby boom” (nati tra il 1946 e il 1964) stanno andando in pensione e aumentano così i beneficiari di rendite di pensione. 

Questa è la sfida più grande per la Svizzera, sostiene Jürg Stahl. 

L’aumento della speranza di vita è “un fatto che non può essere manipolato politicamente”. Per il deputato, bisogna affrontare le cifre da un punto di vista attuariale, “con esperti e proiezioni”, utilizzando metodi matematici e statistici per valutare il rischio. E poi agire. 

L’età pensionabile per gli uomini è rimasta dal 1959 al suo livello attuale, 65 anni. Anche se, in media, vivono più a lungo degli uomini, le donne non devono lavorare più a lungo in Svizzera. Nel 1964, l’età di pensionamento per le donne è stata portata a 62 anni e nel 1994 a 64. Il progetto di legge “Previdenza per la vecchiaia 2020”, propone un nuovo aumento a 65 anni. 

“Sono convinto che sia necessario prevedere incentivi, affinché tutti gli uomini e le donne possano lavorare fino a 65 anni”, dice Stahl. “Se tutti, compresi i funzionari, lavorassero fino a 65 anni, allora possiamo mitigare il problema”. 

«Dove si vede a 75 anni?” 

Jürg Stahl: “Spero di rimanere in buona salute, di avere un po’ più di tempo per lo sport, che già oggi pratico spesso, e di poter godere la vita con mia moglie, che ha 10 anni meno di me. È un privilegio rimanere sani invecchiando. Ma bisogna lavorarci. E, quali politici, dobbiamo fare in modo che ciò rimanga un’opzione”. 

Traduzione di Armando Mombelli

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