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Fiscalità delle imprese e AVS: un compromesso rischioso

Uomo parla a una tribuna
In parlamento il consigliere federale Ueli Maurer ha fatto appello al consenso e alla riconciliazione. © KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE

Le due camere del Parlamento svizzero hanno deciso di legare la riforma della fiscalità delle imprese (Progetto fiscale 17) al finanziamento dell'assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Una manovra politica inedita che dovrà probabilmente superare anche l'ostacolo delle urne. Un'analisi.


Il dibattito è concluso: il Parlamento ha portato a termine l’esame del Progetto fiscale 17 e ha accettato di collegarlo al finanziamento dell’AVS. Il Consiglio degli Stati ha eliminato lunedì le ultime divergenze. Le due camere dovranno ancora adottare la versione definitiva del progetto al momento del voto finale, il 28 settembre, ma a questo punto dovrebbe trattarsi di una formalità.

“Questo progetto non è ideale, ma è una pista per risolvere i due principali problemi del nostro paese.”  Beat Jans, deputato socialista

Il Progetto fiscale 17, cos’è?

La riforma della fiscalità delle imprese è uno dei cantieri più importanti di questa legislatura. Il Progetto fiscale 17Collegamento esterno (PF 17) è una nuova versione della Riforma III dell’imposizione delle imprese, respinta in votazione popolare da circa il 60% dei cittadini il 12 febbraio 2017.

L’obiettivo resta lo stesso: conformarsi alle esigenze internazionali, sopprimendo gli sconti fiscali accordati alle aziende straniere e garantendo un tasso d’imposizione favorevole a tutte le imprese. Il PF 17 riprende quindi le misure contenute nella Riforma III, addolcendo però la pillola: sono mantenute per esempio le detrazioni fiscali per i brevetti, come pure per la ricerca e lo sviluppo, ma sono compensate da un aumento delle tasse sui dividendi.

+ Per saperne di più sul fallimento della Riforma III dell’imposizione delle imprese

Perché si tratta di un progetto urgente?

La Svizzera si è impegnata a rispettare da qui alla fine del 2018 le norme internazionali sulla fiscalità delle imprese. Elaborate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), le regole sulla tassazione delle aziende esigono in particolare l’abolizione di statuti fiscali particolari accordati alle imprese straniere. Lo scorso dicembre, l’Unione europea ha inserito la Svizzera nella lista grigiaCollegamento esterno dei paesi che non hanno ancora adottato le misure necessarie per rispettare le nuove norme. Se la Svizzera non adotterà rapidamente una revisione della legislazione, il paese potrebbe trovarsi dall’anno prossimo nella lista nera delle giurisdizioni considerate non cooperative dall’UE.

Inoltre, la concorrenza fiscale si sta intensificando a livello internazionaleCollegamento esterno: vari paesi hanno avviato delle riforme di ampia portata della tassazione sugli utili (Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Paesi Bassi). La Svizzera deve perciò agire per evitare che le aziende spostino le loro sedi in paesi fiscalmente più interessanti e per attrarne di nuove.

“Questo tipo di accordi non piace alla popolazione e non contribuisce a rafforzare la sua fiducia nella politica.”  Regula Rytz, deputata ecologista

Cos’è che il Parlamento ha modificato nel PF 17?

Le due camere hanno deciso di introdurre nel progetto una compensazione sociale: 2 miliardi di franchi dovranno essere versati nelle casse dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Questo significa che sia i contributi degli assicurati, sia quelli dei datori di lavoro aumenteranno dello 0,15%. Anche il contributo della Confederazione all’AVS aumenterà progressivamente, in relazione agli effetti della riforma sul gettito fiscale.

Il PF 17 si presenta come un pacchetto unico che include la modifica di varie leggi, tra cui la Legge federale sull’assicurazione malattia e superstiti (LAVS). Anche alcuni articoli della LAVS saranno modificati per permettere il finanziamento supplementare di 2 miliardi di franchi all’AVS.

Perché legare fiscalità delle imprese e AVS?

Riducendo le imposte per le aziende, il PF 17 farà perdere circa 2 miliardi di franchi di gettito fiscale alle collettività pubbliche. Il governo federale teme l’opposizione della sinistra e dei sindacati e quindi la possibilità di un referendum e di un nuovo no popolare. Per calmare gli animi ha perciò voluto introdurre un meccanismo di compensazione sociale proponendo dapprima di legare il PF 17 a un aumento degli assegni familiari.

Il Consiglio degli Stati (camera alta), cercando di migliorare la formula di compromesso, ha approvato in giugno un’altra proposta: per ogni franco di gettito fiscale perso a causa della riforma dell’imposizione delle imprese, un altro franco sarà versato nelle casse dell’AVS. Questa forma di compensazione ha convinto mercoledì scorso anche una maggioranza del Consiglio nazionale (camera bassa), nonostante l’opposizione dell’Unione democratica di centro (UDC, destra cosnervatrice), dei Verdi e dei Verdi liberali. Questi gruppi parlamentari vorrebbero separare in modo più netto i due dossier, in modo da permettere una vera scelta ai cittadini.

+ Per saperne di più sui motivi per cui il Consiglio degli Stati ha legato imposizione e AVS

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Quali sono i rischi?

L’idea di legare la fiscalità delle imprese al finanziamento dell’AVS fa rizzare i capelli in testa a numerosi giuristi. Gli oggetti sottoposti a votazione popolare in Svizzera devono rispettare il principio dell’unità della materia, vale a dire che deve esistere un rapporto intrinseco tra le varie parti di un progetto. Questo per evitare che i cittadini si trovino nel dilemma di voler approvare un elemento di una proposta e respingerne un altro. L’Ufficio federale della giustizia ritiene che legare il PF 17 all’AVS sia un “caso limite” eventualmente “difendibile”, ma ha suggerito di permettere al popolo di pronunciarsi separatamente sulle due parti. Il Parlamento ha tuttavia deciso di non farlo. Non esiste alcuna via di ricorso possibile per contestare questa scelta, ma i cittadini potrebbero sentirsi defraudati e decidere di comunicare il loro disappunto nelle urne.

“Si tratta di un patto intergenerazionale.” Olivier Feller, deputato liberale-radicale

Il rischio maggiore è di ordine politico. La complessa combinazione di PF 17 e AVS dovrà essere spiegata ai cittadini e i politici avranno il difficile compito di giustificare la loro manovra. Nel 2017 i cittadini hanno respinto la Riforma III e la riforma della previdenza vecchiaia. Accetteranno nel 2019 un referendum che lega i due temi? Tanto più che i 2 miliardi annui non basteranno a risolvere i problemi di finanziamento dell’AVS a lungo termine (l’assicurazione avrà bisogno di 53 miliardi entro il 2030) e che il nuovo progetto revisioneCollegamento esterno dell’AVS, ancora in fase di consultazione e quindi ben lungi dall’essere giunto in porto, continua a prevedere l’aumento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne.

Si voterà di nuovo?

Molto probabilmente sì. I Giovani Verdi hanno già annunciato la loro intenzione di lanciare un referendum. Saranno senza dubbio sostenuti da alcuni settori sindacali e dalla sinistra radicale. Bisognerà attendere la fine della sessione parlamentare, il 28 settembre, perché le varie organizzazioni si riuniscano e adottino la loro parola d’ordine. Un’eventuale votazione popolare potrebbe tenersi nel maggio 2019.

Anche le città hanno accolto molto criticamente il progetto, chiedendo ai parlamentari di tenere maggiormente conto delle importanti perdite fiscali a cui dovranno far fronte i comuni. Il Consiglio nazionale ha dato parzialmente ascolto alle loro rivendicazioni, decidendo di modificare la legge per far sì che i cantoni “concedano ai comuni una compensazione adeguata” per attenuare gli effetti della riforma fiscale. La proposta è stata approvata lunedì anche dal Consiglio degli Stati.

Che effetti avrà l’accettazione del PF 17 sulle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea?

La pressione internazionale per abolire i regimi fiscali speciali dura già da vari anni e continua ad aumentare. La Svizzera e l’UE si sono messe d’accordo quattro anni fa per abolire le eccezioni. Se le autorità elvetiche arriveranno a dimostrare rapidamente che hanno adottato le misure necessarie, la Svizzera potrebbe essere tolta dalla lista grigia dei paesi che non hanno ancora rispettato i loro impegni. L’UE dovrà comunque molto probabilmente pazientare un altro po’ e attendere il risultato della votazione popolare. Un passo avanti significativo nel dossier fiscale potrebbe servire a rendere più distese le relazioni tra il Consiglio federale e i dirigenti europei.

Traduzione dal francese: Andrea Tognina

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