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Primo trimestre da brividi per l’economia elvetica

Forme di formaggio vallesano in una cantina di Verbier.
Forme di formaggio vallesano stagionate in una cantina di Verbier. Keystone

Nei primi tre mesi dell'anno l'economia svizzera ha dovuto pagare un pesante tributo all'emergenza pandemica.


A causa delle restrizioni decise dal Consiglio federale, ha sottolineato la Segreteria di Stato dell’economia (Seco)Collegamento esterno, il prodotto interno lordo si è ridotto del 2,6%, a fronte di una crescita dello 0,3% nel trimestre precedente.

Una tendenza destinata ad essere sostanzialmente confermata dai futuri dati del secondo trimestre in considerazione del fatto che la Fase 2 è iniziata solo il 27 aprile scorso. Il servizio del Tg.

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Tra i settoriCollegamento esterno che hanno avuto maggiori perdite si distingue l’alberghiero e la ristorazione, con un calo del 23,4%, seguito da trasporti e comunicazioni (-5,1%): la soppressione di voli e treni ha fatto registrare la peggiore performance degli ultimi 30 anni di questo ramo, sottolinea la Seco.

È arretrato sensibilmente anche il commercio (-4.4%), in particolare quello al dettaglio. La sospensione di molte attività e l’incertezza tra la popolazione hanno provocato una sensibile diminuzione dei consumi privati (-3,5%). In particolare la chiusura dei negozi avvenuta lo scorso 17 marzo ha determinato un forte calo degli acquisti di mobili e abbigliamento, così come delle spese per la mobilità (anche a causa del telelavoro generalizzato), tempo libero e salute.

Per certi versi stupisce anche il calo – nonostante le forti pressioni su ospedali e personale – del settore sanitario, dovuto essenzialmente al rinvio degli interventi e delle terapie non urgenti. 

Più in generale, la domanda finale interna ha subito la contrazione più marcata degli ultimi decenni (-2,7%) ma anche l’industria manifatturiera ha dovuto pagare pegno (-1,3%).

Questo scenario non del tutto edificante viene però in parte controbilanciato dal positivo andamento delle esportazioni (+3,4%), trainate dai settori leader del Made in Switzerland, vale a dire il ramo chimico-farmaceutico. Mentre le importazioni, condizionate dalla debole domanda interna, sono regredite dell’1,1%.

La Seco ha anche rivisto in leggero rialzo i dati dello scorso anno: il Pil 2019 segna infatti una crescita dell’1,0%, vale a dire 0,1% in più rispetto alle precedenti rilevazioni.

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