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Johnson & Johnson ritenuto responsabile per la crisi degli oppioidi

Un tribunale ha condannato il gruppo Johnson & Johnson (J&J) a pagare 572 milioni di dollari allo Stato dell'Oklahoma per la sua responsabilità nella crisi degli oppioidi.

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Secondo il National Institute on Drug AbuseCollegamento esterno (il centro di competenze statunitense sulle dipendenze) la crisi da overdose da oppioidi è iniziata alla fine degli anni ’90 quando l’industria farmaceutica aveva rassicurato la comunità medica riguardo ai farmaci antidolorifici contenenti oppioidi o oppiacei, spiegando che non avrebbero dato dipendenza ai pazienti. Questo ne ha alimentato l’utilizzo (e l’abuso) su larga scala prima che divenne chiaro che provocano in realtà un’elevatissima dipendenza.

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“La crisi degli oppioidi è un pericolo imminente per l’Oklahoma e i suoi abitanti” ha dichiarato il giudice Thad Balkman martedì. “Ha già fatto decine di migliaia di morti per overdose”. 

Il giudice ha ritenuto colpevole il laboratorio Janssen, la divisione farmaceutica di J&J, di aver usato “pratiche fuorvianti di marketing e di promozione degli oppiacei”, causando in Oklahoma moltissimi casi di dipendenza, morti per overdose e sindromi di astinenza neonatale (quando un bebè nasce dipendente dalla sostanza utilizzata dalla madre in gravidanza). 

Dolori acuti

Il mezzo miliardo di dollari chiesto alla J&J servirà a finanziare dei programmi statali per contrastare la crisi, ma il gruppo ha immediatamente fatto sapere che presenterà ricorso.

“Janssen non ha provocato la crisi degli oppioidi in Oklhaoma”, ha dichiarato Michael Ullmann vicepresidente e responsabile giuridico di J&J che sottolinea come il gruppo abbia rispettato la legge e che i suoi prodotti non rappresentavano che l’1% del mercato degli oppioidi.

Janssen distribuisce ad esempio il cerotto antidolorifico Duragesic, che contiene Fentanyl, uno degli oppioidi di sintesi più potenti e che è stato inventato dal laboratorio. 

Inizialmente il Duragesic era prescritto ai malati di cancro per i dolori acuti, ma Janssen è accusato di aver creato la domanda attraverso una grande campagna promozionale presso i medici, marketing, finanziamenti di ricerca e eventi di formazione.

Pseudo-dipendenza

Per convincere che i suoi farmaci non creavano dipendenza, J&J utilizzava “addirittura il termine di ‘pseudo-dipendenza’ per persuadere i medici e i pazienti che i sintomi da dipendenza in realtà non fossero che i segnali di un trattamento del dolore insufficiente. La soluzione, secondo il marketing degli imputati, era prescrivere ancor più di oppioidi”, ha concluso il giudice.

Quasi 2’000 denunce

Diversi laboratori erano perseguiti, ma gli altri hanno regolato il contenzioso con un accordo extra-giudiziario, in particolare il gruppo considerato il principale responsabile della crisi: Purdue Pharma, che distribuiva l’ossicodone.

Purdue ha pagato 270 milioni di dollari prima del processo. Un altro laboratorio, l’israeliano Teva, 85.

Il processo a J&J è considerato un termometro per le altre 2’000 azioni legali avviate negli Stati Uniti contro diversi produttori, distributori e rivenditori dei medicinali incriminati, ritenuti responsabili della morte di 400’000 persone negli Stati Uniti dal 1999.

Si ritiene che oppiacei e oppioidi abbiano ucciso 47’000 persone nel paese solo nel 2017. 

L’Oklahoma è uno degli stati più colpiti dalla crisi. Fra il 2015 e il 2018 sono state prescritte 18 milioni di ricette per oppioidi, una cifra elevata considerato che la popolazione è solo di 3,9 milioni di persone. Dal 2000 circa 6’000 residenti sono morti per overdose.

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