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Obama e Romney a caccia di donazioni in Svizzera

Obama e il suo "grande amico" George Clooney. Reuters

L'attore americano George Clooney, tra gli ambasciatori di Barack Obama, è sbarcato a Ginevra per una raccolta fondi. Sia il presidente in carica che il suo rivale repubblicano Mitt Romney hanno iniziato a corteggiare i cittadini americani residenti all'estero.

Pur facendo del famoso conto bancario svizzero di Mitt Romney (ora chiuso) uno strumento di campagna elettorale, attraverso un videoclip più che pungente (vedi link di fianco), il team del presidente Obama ha puntato anche sulla Svizzera per le sue raccolte fondi.

A metà agosto, George Clooney è così atterrato a Ginevra per partecipare a una cena di gala, durante la quale ognuno dei 50 invitati era chiamato a sborsare un minimo di 15’000 dollari (14’650 franchi). Il sito svizzero dei Democrats Abroad (Democratici all’estero) descrive questo incontro come «la più grande colletta organizzata all’estero in favore di Obama».

Conosciuto anche per il suo impegno politico e le sue pubblicità per la multinazionale svizzera che produce capsule di caffè, l’attore americano non è alle prime armi in questo campo. Già nel 2008, infatti, era stato lui la grande star di una serata ginevrina che avrebbe permesso di raccogliere 800’000 dollari. E di recente, nella sua residenza di Los Angeles, si è tenuto un ricevimento di gala che ha fruttato circa 15 milioni di dollari.

Charles Adams, l’avvocato americano residente in Svizzera che ha organizzato queste collette, non si sbottona sull’esito dell’ultimo incontro ginevrino. «Non è comunque unico nel suo genere», spiega a swissinfo.ch.

Lo scorso ottobre, Ginevra aveva già accolto Jim Messina, responsabile della campagna democratica in America. Nel mese di febbraio di quest’anno è stato poi organizzato un cocktail con l’ex consulente della Casa Bianca Bob Bauer, mentre in giugno Mona Sutphen, ex vice segretaria degli affari politici alla Casa Bianca – e attuale manager presso la banca UBS – è stata ospite di un incontro a Zurigo.

«Da tempo Ginevra fa parte del circuito delle campagne americane in Europa, assieme a Londra e Parigi», sottolinea Maya Samara, a capo della sezione svizzera dei Democrats Abroad, che conta diverse migliaia di membri.

Il ruolo degli espatriati

Di fatto, questa caccia ai fondi sta prendendo sempre più piede fuori dai confini americani. Secondo il Centre for Responsive Politics, Obama avrebbe già riunito circa 600’000 dollari tra gli espatriati a fine luglio, mentre il suo rivale, Mitt Romney, ne avrebbe raccolti circa 325’000. Queste stime non includono però i fondi racimolati all’estero dai due partiti, né le collette organizzate da Mitt Romney in occasione dei recenti viaggi a Londra e in Israele.

Le somme versate dagli espatriati americani non sono che una goccia nel mare dei fondi a disposizione dei due candidati per le loro campagne. Barack Obama aveva infatti raccolto 348 milioni di dollari a fine luglio, mentre Mitt Romney 193. Ma ogni singolo dollaro sembra avere un’importanza capitale in questa elezione presidenziale, che si prospetta come la più costosa di tutti i tempi. I due candidati hanno infatti rifiutato un sostegno statale e non sono dunque più tenuti a limitare le loro spese

«Quest’anno ci saranno più collette realizzate all’estero rispetto al passato», ha dichiarato di recente al Boston Globe Anthony Corrado, professore ed esperto finanziario di campagne elettorali al Colby College di Waterville.

Tesoro democratico

Secondo uno studio dell’università di Liverpool, che prende in considerazione le donazioni degli americani all’estero tra il 1992 e il 2008, oltre il 70% dei fondi raccolti arriva dall’Europa. E i grandi vincitori sembrano essere i democratici, con somme tre volte superiori rispetto ai repubblicani.

«Romney ha molta esperienza nel campo finanziario del private equity. È così che si guadagna da vivere», spiega a swissinfo.ch Edward Karr, copresidente dei Republicans Abroad in Svizzera. «La raccolta fondi assomiglia a un’operazione militare. Bussano alle porte dei loro contatti a Wall Street, nel settore del private equity e tra i dirigenti d’impresa. E questo frutta molto denaro».

La Svizzera non sembra tuttavia essere l’obiettivo principale di queste collette a favore dei repubblicani, dove gli sforzi sono più che altro rivolti a convincere gli elettori ad iscriversi al partito.

Dal canto suo, invece, Obama è particolarmente attivo all’estero, anche se il presidente non ha partecipato direttamente alla campagna. Si appoggia a sua moglie Michelle o ai suoi consulenti politici, molto attivi a Shangai, Londra e Parigi.

Fondi non rintracciabili

La legge statunitense vieta agli stranieri di fare donazioni in favore della campagna presidenziale. I cittadini americani e coloro che sono in possesso di una Green Card possono invece contribuirvi indipendentemente dal loro luogo di residenza, rispettando però i limiti massimi imposti dalla legge. I partiti politici e i comitati sono così tenuti a verificare la legalità dei contributi finanziari ricevuti. 

Con l’arrivo dei gruppi politici indipendenti (i cosiddetti Super Pac, che dal 2010 possono raccogliere somme illimitate di denaro e finanziare attività elettorali di vario genere), diventa sempre più difficile sapere se le campagne presidenziali sono alimentate anche da fondi esteri.

Anche le associazioni senza scopo di lucro investono molto nella corsa alla Casa Bianca, senza essere però obbligate a rivelare l’identità dei loro donatori, fintanto che le loro attività politiche restano limitate. «Con questo sistema, si apre la possibilità a denaro estero di penetrare nel nostro sistema elettorale. Di fatto è praticamente impossibile verificare questi fondi», spiega a swissinfo.ch Adam Lioz, giurista e autore di un rapporto sul finanziamento delle campagne per Demos, un’ONG di New York.

«il rischio principale relativo al Super Pac – le cui disposizioni sono state definite dalla Corte Suprema – è che società a capitali stranieri o sotto controllo straniero influenzino le elezioni americane. La maggior parte delle donazioni versate dalle imprese si fanno in segreto via delle associazioni professionali o a scopo non lucrativo. Non conosceremo mai il ruolo di questi fondi nella campagna presidenziale».

Sui 6,32 milioni di cittadini americani residenti all’estero, circa 30’000 sono registrati in Svizzera

Europa: 1,2 milioni di americani residenti.

Continente americano: 2,6 milioni.

  

Medio Oriente: 870’000.

Asia dell’Est e del Sud-Est: 854’000.

Asia Centrale: 212’000.

Africa: 171’000

(L’esercito americano non è incluso in queste cifre)

(Traduzione dal francese, Stefania Summermatter)

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