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Prelievo d’organi: necessario il consenso della persona interessata o dei familiari

La nuova legge su trapianti mira ad unificare le varie regolamentazioni cantonali Keystone

Per il progetto di legge sui trapianti, il Consiglio federale ha optato per la soluzione del consenso esplicito della persona deceduta o dei suoi familiari per prelevare un organo. Vari altri aspetti controversi rimangono ancora in sospeso.

Durante la procedura di consultazione, la volontà di legiferare nel settore dei trapianti è stata ben accolta, anche se i pareri sono risultati molto divisi. Le critiche al progetto provengono essenzialmente dagli ambienti medici e questo potrebbe creare qualche problema, ha sottolineato mercoledì in una conferenza stampa la consigliera federale Ruth Dreifuss.

Il progetto governativo proponeva due modelli riguardo all’autorizzazione di prelievi di organi, tessuti e cellule da persone decedute: quello del consenso, ciò quando è necessaria l’approvazione del donatore o dei familiari, e quello dell’opposizione, che autorizza invece il prelievo se il donatore o i congiunti non hanno espresso esplicitamente la loro opposizione.

38 partecipanti alla consultazione, fra cui il PLR, il PPD e il PS, hanno scelto la prima soluzione mentre altri 34 hanno privilegiato la seconda. Il Consiglio federale ha ora optato per il modello del consenso. Questa soluzione – ha detto la direttrice del Dipartimento federale dell’interno – è conforme alla pratica attuale nei cantoni e permette di creare un maggiore clima di fiducia.

Per quanto riguarda il prelievo di organi da donatori viventi, il governo ha deciso di stralciare dalla legge il principio della sussidiarietà che vieta il prelievo se sono disponibili organi, tessuti o cellule di un donatore deceduto. Questa variante è stata infatti considerata troppo restrittiva. Inoltre, in caso di donazione da parte di persone incapaci di discernimento, la cerchia dei riceventi sarà estesa anche a genitori e ai figli poiché la limitazione ai soli fratelli è stata criticata dagli ambienti interpellati.

Il Consiglio federale ha pure deciso di non centralizzare l’attribuzione di organi. Per la maggioranza degli ambienti consultati la competenza dovrebbe rimanere ai centri di trapianto che sono meglio in grado di valutare le condizioni locali.

Due altri aspetti della legge hanno suscitato una forte opposizione. L’utilizzazione di tessuti o cellule embrionali o fetali a scopo di trapianto è giudicata problematica dalla maggioranza degli interpellati. Molte organizzazioni chiedono di proibire questa tecnica. Anche la regolamentazione degli xenotrapianti (trapianti di organi non umani sull’uomo) è stata aspramente criticata. Da più parti se ne chiede il divieto o perlomeno una moratoria. Su questi temi il dibattito è estremamente polarizzato e sarà necessario trovare soluzioni compatibili con tutte le convinzioni religiose e filosofiche in accordo con gli ambienti interessati, ha detto la ministra.

Il progetto di legge, posto in consultazione lo scorso dicembre, unifica le regole in materia di trapianti che attualmente sono di competenza dei cantoni e concretizza l’articolo costituzionale adottato il 7 febbraio 1999 dall’87,8 per cento dei votanti e da tutti i cantoni. Il messaggio definitivo dovrebbe essere presentato al Parlamento nella seconda metà del 2001.

swissinfo e agenzie

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