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Politica svizzera a passo di donna

Keystone

La Svizzera ha compiuto progressi nella parità fra uomo e donna negli ultimi anni, secondo l'ultimo studio internazionale realizzato dal Forum economico mondiale (WEF) in collaborazione con le università di Harvard e Berkeley. Punti e posizioni in graduatoria sono stati guadagnati essenzialmente in campo politico.

Dal rapporto che ogni anno misura il divario fra i sessi in 128 paesi – “The Global Gender Gap Report” – emerge che la Svizzera è balzata dal 40° posto nel 2007 al 14° nel 2008 della classifica generale. L’andamento non è tuttavia stato positivo in tutti i campi.

La Confederazione è migliorata nettamente in campo politico, salendo dalla 37esima all’11esima posizione. È pure avanzata dal 92° all’88° posto nell’istruzione. È invece peggiorata nella sanità, slittando dal 55° al 56° posto, e soprattutto nell’economia, dove è scivolata dal 42° al 54° posto.

Fra questi alti e bassi, le donne elvetiche sembrano avere buone prospettive sul fronte parlamentare. Qui la loro avanzata dovrebbe continuare anche nei prossimi anni, prevede il capo della sezione Politica, cultura, media dell’Ufficio federale di statistica Werner Seitz, autore di studi sulla presenza femminile nelle istituzioni politiche elvetiche e internazionali.

Si sfiora la soglia di forza del 30%

Con una proporzione del 28,5% di donne nel Consiglio nazionale (Camera bassa), la Svizzera si colloca al 25° posto della classifica mondiale stilata alla fine di febbraio dall’Unione interparlamentare, che mette a confronto 188 paesi. La Confederazione si situa nella fascia di paesi sopra alla media internazionale, che è del 18,5%.

A livello europeo, la Svizzera è in 10esima posizione su un totale di 36 stati. Comparata con i Paesi confinanti, fa peggio della Germania (32,2%), supera lievemente l’Austria (28,4%) e fa meglio di Liechtenstein (24,0%), Italia (21,3%) e Francia (18,2%).

Se la parità nel parlamento svizzero appare ancora lontana, la nuova progressione di 3,5 punti percentuali, messa a segno dalle donne alle ultime elezioni federali dell’ottobre 2007, avvicina le deputate elvetiche alla soglia del 30%.

Secondo gli analisti, si tratta del livello a partire dal quale si esercita un influsso politico reale. Soltanto in 32 paesi le deputate hanno finora superato questo traguardo.

Prospettive di nuove espansioni

Contrariamente alla maggior parte dei paesi europei, che hanno registrato una stagnazione, la crescita della quota femminile nel parlamento elvetico è proseguita anche dopo il 2000. La tendenza al rialzo in Svizzera dovrebbe continuare anche nei prossimi anni, pronostica Werner Seitz.

La polarizzazione partitica in atto nella Confederazione dovrebbe fare il gioco delle donne. Infatti, da un lato i partiti di sinistra ed ecologisti non vogliono perdere il vantaggio che hanno in fatto di rappresentanza femminile, mentre dall’altro lato i partiti borghesi vogliono recuperare terreno in questo campo, spiega l’esperto a swissinfo.

Segnali in tal senso si sono già visti alle ultime elezioni federali dello scorso ottobre. Il miglior risultato è stato ottenuto dalle donne del Partito popolare democratico (PPD): dopo che nel 2003 avevano conseguito una progressione di 9 punti percentuali, nel 2007 sono riuscite a guadagnarne ulteriori 7. La quota femminile della deputazione PPD è così salita al 39%, sottolinea Seitz.

Il ricercatore segnala pure che, per la prima volta da anni, nell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazionalista) anche le donne hanno beneficiato dell’avanzata del partito. Sui sette seggi supplementari guadagnati dall’UDC, ben cinque sono stati ottenuti da donne.

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Consiglio nazionale

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Consiglio Nazionale è la Camera bassa del Parlamento svizzero composta dai rappresentanti del popolo o deputati. Il Consiglio conta 200 parlamentari. In base alla popolazione attuale, vi è un seggio ogni 35’000 abitanti. Ogni cantone forma un circondario elettorale ed elegge almeno un rappresentante anche se la popolazione è inferiore a 35’000 persone. Un…

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Record di ministre

Fiore all’occhiello delle conquiste politiche femminili è il Consiglio federale. Dal dicembre 2007, tre membri del governo su sette sono donne. Con una quota del 42,8% di ministre, la Svizzera si situa all’8° posto della classifica mondiale. Fra i paesi confinanti è battuta soltanto dalla Germania, con il 43,75%. A titolo di paragone, la media dei Paesi dell’Unione europea è del 25,49%.

Ma l’esperienza insegna che non c’è alcuna garanzia di un mantenimento delle posizioni né tantomeno di una progressione lineare della rappresentanza femminile: il pericolo di una regressione è sempre in agguato. Uno scenario che si è ripetuto alle ultime elezioni, nell’ottobre 2007, anche alla Camera alta: con 10 “senatrici”, una in meno della legislatura precedente, la quota “rosa” è slittata dal 23,9 al 21,7%.

L’andamento è stato analogo nei governi cantonali. Dopo il primato del 23,4% segnato nel 2004, la quota media femminile è diminuita. Alla fine del 2007 era scesa al 19,2%.

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Consiglio federale

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Consiglio federale è il Governo svizzero. È composto da sette membri, chiamati consiglieri federali, che ogni quattro anni vengono eletti oppure confermati dalle due Camere del Parlamento riunite (Assemblea federale). Ogni consigliere federale è responsabile, in qualità di ministro, di un Dipartimento. Ogni anno, uno dei sette membri del Governo è nominato presidente della…

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Non abbassare la guardia

Tenacia e continuità sono gli ingredienti indispensabili della ricetta che porta al successo. Indubbiamente un numero elevato di candidate sulla lista di un partito è importante dal profilo simbolico, per l’immagine trasmessa. Ma quel che più conta è la qualità, afferma Seitz.

È fondamentale non aspettare la campagna elettorale per lanciare le donne in politica. La promozione delle candidate deve iniziare con almeno due o tre anni di anticipo, suggerisce l’esperto.

A suo avviso, il sistema svizzero di democrazia diretta si presta perfettamente a questo scopo. I partiti devono offrire alle donne l’opportunità di rappresentarli nei dibattiti radiofonici e televisivi, come pure in interviste di giornali in occasione delle votazioni su referendum e iniziative popolari a tutti i livelli – comunale, cantonale e nazionale – della struttura federale elvetica.

Le future candidate hanno così modo di farsi conoscere. Al momento delle elezioni la gente si ricorderà di loro per il lavoro svolto, per le loro competenze, spiega Werner Seitz.

L’equa ripartizione del potere politico fra i sessi in Svizzera non sembra più una chimera. Ma il cammino verso la parità si profila ancora lungo e in salita.

swissinfo, Sonia Fenazzi

Con 59 elette nell’ottobre 2007 su 200 seggi, la quota femminile alla Camera bassa ha raggiunto il 29,5%.

Di fatto però nel Consiglio nazionale siedono 57 deputate (28,5%), perché due donne hanno rinunciato al mandato.

febbraio 1971: viene accordato il diritto di voto e di eleggibilità alle donne;

ottobre 1971: elette 11 donne nel parlamento federale, 10 al Consiglio nazionale e una agli Stati;

1977: Elisabeth Blunschy (PPD) è eletta alla presidenza del Consiglio nazionale, la più alta carica politica del paese;

1983: il Partito socialista candida Lilian Uchtenhagen-Brunner al governo federale, ma la maggioranza borghese del parlamento non la elegge;

1984: Elisabeth Kopp (PLR) è eletta nel governo svizzero;

1987: Eva Segmüller è eletta presidente di un partito di governo, quello popolare democratico;

1987: Ursula Mauch è eletta presidente di un gruppo parlamentare, quello socialista;

1998: Ruth Dreifuss (PS) diventa presidente della Confederazione.

Le quote di deputate elette in Consiglio nazionale variano molto da un partito all’altro. Fra le 5 formazioni principali, i Verdi sono in testa con la parità perfetta (50%). Seguono il Partito socialista (42%) e quello popolare democratico (39%). Nettamente staccati il Partito liberale radicale (19%) e l’Unione democratica di centro (13%).

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