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Italiano e romancio in Svizzera, “bisogna fare di più”

Come sta l'italiano in Svizzera? Bene, ma potrebbe stare molto meglio. Per il romancio, invece, sforzi importanti sarebbero necessari per garantirne la sopravvivenza. È questa, in sostanza, la "diagnosi" emersa da una serata dedicata alle lingue minoritarie elvetiche organizzata dal gruppo interparlamentare "Italianità".

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Secondo le ultime cifre dell’Ufficio federale di statistica, l’italiano in Svizzera è parlato come lingua principale dall’8,2% della popolazione residente. Il romancio dallo 0,5%. 

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La lingua di Dante non è in pericolo nella Confederazione. Ma la sua presenza potrebbe e dovrebbe essere maggiore. Lo ha sottolineato Isabelle Chassot, direttrice dell’Ufficio federale della cultura (Ufc), durante l’evento organizzato martedì sera dal gruppo interparlamentare “Italianità”Collegamento esterno, un’associazione di parlamentari il cui scopo è “dare visibilità alla Svizzera di cultura italiana promuovendo attività a favore di questa componente essenziale del paese”.

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Un esempio di come le cose potrebbero essere migliori lo si ha proprio in Parlamento, dove i deputati italofoni, per timore di non essere capiti, si rivolgono spesso alla Camera in una lingua che non è la propria.

Un segnale forte è stato però recentemente lanciato dalla neoeletta presidente dell’Assemblea nazionale, Marina Carobbio Guscetti, che ha deciso di condurre i lavori parlamentari in italiano. 

Bisogna iniziare dalla scuola

Conoscere la lingua di un’altra regione è importante per la coesione nazionale, è stato sottolineato durante la serata, e per questo lo strumento più importante è la scuola, in particolare gli scambi linguistici. Attualmente si stima che solo il 2% di tutti gli alunni studi per un certo periodo di tempo in un’altra area linguistica. Una percentuale che l’Ufc intende aumentare. 

Romancio in pericolo

Molto più preoccupante è la situazione del romancio, lingua retoromanza parlata nel Cantone Grigioni. La quarta lingua nazionale sta soffrendo, in particolare a causa dello spopolamento delle regioni dove è parlata. Gli scolari che lo parlano sono sempre meno e la diaspora nel resto del paese è molto frammentata. 

Un primo passo per rimediare a questa situazione è con la promozione di questa lingua nei media. Per questa ragione l’Ufc ha annunciato che dal 2020 inoltre verranno versati 450’000 franchi supplementari per il sostegno ai media romanci.

Una notizia accolta con piacere dal presidente della Lia Rumantscha Collegamento esternoJohannes Flury che ai microfoni della Radiotelevisione svizzera sottolinea: “Se una lingua non è più letta e non è più scritta, comincia a diventare un dialetto e questo va evitato”.

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