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18’000 franchi per rifugiato: a cosa servono esattamente?

Richiedenti l asilo aiutano degli scolari ad attraversare la strada.
In molti comuni, dei richiedenti l'asilo fanno attività di volontariato. Ad esempio a Bösingen (cantone di Friburgo), prestano servizio come pattugliatori scolastici. Keystone

Per ogni richiedente l'asilo che ottiene il diritto di rimanere, i Cantoni riceveranno in futuro dalla Confederazione 18'000 franchi per misure di integrazione, anziché i 6'000 franchi attuali. Cosa fa per esempio il Cantone di Berna con questi soldi? A questa semplice domanda è complicata non solo la risposta, ma anche la ricerca di contatti con l'ufficio cantonale competente.

I rifugiati e le persone ammesse provvisoriamente (richiedenti l’asilo con diritto di soggiorno) devono essere integrati più rapidamente nel mercato del lavoro svizzero. A questo fine, la Confederazione e i Cantoni hanno concordato alcune misure e obiettivi di integrazione.

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Tra gli obiettivi, tutti coloro che ricevono il diritto di soggiorno devono avere una conoscenza di base di una lingua nazionale dopo tre anni. Due terzi dei giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni dovrebbero seguire una formazione professionale di base dopo cinque anni. La metà degli adulti dovrebbe essere integrata nel mercato del lavoro dopo sette anni. A tal fine, in futuro la Confederazione verserà ai Cantoni 18’000 franchi per persona.

Come li spende per esempio il Cantone di Berna? Per cominciare, le autorità bernesi non sembrano completamente in chiaro chi è competente per l’integrazione dei richiedenti asilo: l’Ufficio cantonale della migrazione e dello stato civile, o la Direzione della sanità e della previdenza sociale, oppure la Direzione della polizia e del militare? La ragione della confusione è probabilmente legata al fatto che diversi uffici sono coinvolti nel settore dell’asilo.

Senza chiave di ripartizione fissa

Infine, dopo molti sforzi, swissinfo.ch ottiene una presa di posizione dalla Direzione della polizia e del militare (DPM): “Nel Cantone di Berna i contributi federali a forfait sono versati in un’unica cassa. Non sono utilizzati caso per caso secondo una chiave di ripartizione fissa”, scrive Andrea Blaser, sostituto segretario generale. Secondo la DPM, il Cantone incarica sei enti di assistenza – quali ad esempio l’Esercito della salvezza o il Centro di competenza – di occuparsi dei richiedenti asilo.

Questi enti ricevono un importo che copre tutte le prestazioni per l’alloggio e l’assistenza. Essi sono responsabili anche dell’organizzazione e del finanziamento dei corsi di formazione, scrive Blaser. In particolare, si sostengono le offerte di formazione di base, che promuovono l’integrazione dei migranti nella vita quotidiana, nella società e nel mondo del lavoro, come i corsi di lingua o i corsi di base per imparare a leggere, scrivere, utilizzare il computer, ecc. L’offerta comprende anche corsi per i genitori per rafforzare le loro competenze educative.

In conclusione: il denaro sta per arrivare, ma sembra che si debba ancora definire come e dove sarà concretamente utilizzato.


13’000 franchi fino all’apprendistato

Già nel 2015 il governo federale aveva annunciato un progetto d’integrazione, una sorta di “tirocinio dei rifugiati”, come lo definisce il quotidiano “Neue Zürcher ZeitungCollegamento esterno” (NZZ) Si tratta di un programma preliminare di un anno destinato a preparare i partecipanti a un tirocinio regolare. Il programma dovrebbe iniziare quest’estate, con 800 partecipanti. Secondo il Consiglio federale, il costo per posto di formazione è di 13’000 franchi all’anno. Secondo la NZZ, anche il Cantone di Berna intende ad agosto con 70 persone. Tuttavia, si stanno ancora cercando i posti di formazione.

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(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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