Più democrazia anche per le scorie nucleari
Scegliere un sito dove depositare le scorie nucleari è un rompicapo in Svizzera. Il ministro dell'energia crea un comitato incaricato di ridefinire le regole del gioco.
Moritz Leuenberger vuole rafforzare il processo democratico, nell’intento di sciogliere i pregiudizi e i blocchi che gravano sui depositi per scorie radioattive.
«In teoria, nessuno contesta la necessità di trovare una soluzione per confinare le scorie radioattive, ma in pratica la cosa è molto più delicata», ha spiegato giovedì a Berna il ministro dell’energia.
La mancata realizzazione del deposito del Wellenberg, bocciata dal popolo nel 2002, e le voci su quello prevedibile a Benken, nel canton Zurigo, sono sintomatici delle resistenze che occorre sormontare quando si parla di atomo.
Bisogna dunque riflettere sui mezzi atti a legittimare il sito che alla fine sarà preso in considerazione. Per questo fatto, la procedura di selezione dovrà prioritariamente tener conto della sicurezza dell’essere umano e dell’ambiente, nonché permettere di valutare i siti potenziali in «modo trasparente e verificabile».
Nelle coltri più profonde
Questa procedura sarà fissata nel piano settoriale «Depositi nelle coltri geologiche profonde», che definirà i criteri da prendere in considerazione (ai livelli tecnico, economico, politico, della pianificazione del territorio o dell’immagine).
All’elaborazione di questo piano parteciperà un comitato consultivo di cinque persone, più o meno critiche nei confronti dell’atomo, istituito dal capo del Dipartimento federale dell’energia Moritz Leuenberger.
Si tratta di raccogliere le obiezioni, di studiare il modo con cui integrare la popolazione e rafforzare l’accettazione, ha spiegato il presidente del comitato, l’ex consigliere di Stato lucernese Paul Huber. Il comitato inizierà i lavori in ottobre.
Il piano settoriale dovrà raccogliere ampi appoggi, dato che costituirà un quadro generale valido sia per l’immagazzinamento delle scorie debolmente e mediamente radioattive (come si prevedeva al Wellenberg) che altamente radioattive (come a Benken), ha sottolineato Leuenberger.
Procedura a tappe
Il Consiglio federale adotterà verosimilmente il progetto di piano settoriale nella seconda metà del 2006 e prenderà una decisione in merito alla prova dello smaltimento. Successivamente, le persone soggette all’obbligo di smaltimento effettueranno la procedura di selezione, sotto la sorveglianza delle autorità.
Questa procedura a tappe comprende la scelta delle regioni d’ubicazione sulla base di criteri e aspetti predefiniti e la scelta del sito dove realizzare il deposito negli strati rocciosi profondi. In questo contesto la partecipazione regionale è d’importanza capitale. L’obiettivo è di rendere operativi i depositi in strati geologici profondi prima del 2050.
swissinfo e agenzie
Il 40% dell’energia elettrica svizzera proviene dal nucleare.
5 centrali nucleari attive: Beznau (2), Mühleberg, Gösgen e Leibstadt.
Le scorie sono esportate per essere trattate oppure depositate nelle centrali o nel deposito intermedio di Würenlingen.
In vista del deposito definitivo delle scorie a media e alta radioattività, la Svizzera cerca un sito in una regione del paese appropriata dal punto di vista geologico.
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