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Pfizer e Moderna chiedono l’autorizzazione per la terza dose

Una studentessa viene vaccinata.
Per una terza dose sembra che non ci sia fretta. Keystone / Gaetan Bally

Le società farmaceutiche Pfizer e Moderna hanno presentato la scorsa settimana una richiesta per una terza dose (richiamo) del vaccino. Swissmedic, l'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici, sta analizzando i dati ricevuti per modificare le raccomandazioni di dosaggio.

I vaccini anti COVID-19 di Moderna e Pfizer/Biontech sono attualmente omologati in Svizzera per le persone a partire dai 12 anni. Entrambi i preparati vengono somministrati in due dosi.

Swissmedic esamina la sicurezza e l’efficacia di queste terze dosi sulla base dei dati clinici che le vengono presentati e valuta se le informazioni di cui dispone sono sufficienti per estendere l’omologazione in questione.

Un richiamo è una dose supplementare di vaccino che viene data dopo un certo periodo di tempo alle persone che hanno completato la vaccinazione primaria, al fine di stimolare la loro memoria immunitaria. Dosi di richiamo possono essere necessarie se la protezione dopo la vaccinazione primaria completa non è più sufficiente a prevenire gravi sviluppi della malattia Covid-19.

Nessuna urgenza

Gli attuali dati clinici dei vaccini a mRNA utilizzati finora in Svizzera come pure i risultati degli studi compiuti mostrano che, con due dosi somministrate, la protezione contro i decorsi gravi della malattia è mantenuta. La CFV ritiene quindi che attualmente non vi sia alcun bisogno urgente di somministrare dosi di richiamo a tutta la popolazione.

La quantità di anticorpi diminuisce lentamente dopo l’immunizzazione di base con una doppia vaccinazione. Di conseguenza si riduce anche la protezione dall’infezione e dalla malattia asintomatica o lieve, mentre la protezione contro i decorsi gravi della malattia, compresa l’ospedalizzazione, è garantita per un periodo più lungo.

Questo poiché, oltre agli anticorpi, la vaccinazione completa produce anche cellule B della memoria e cellule T, che fondamentalmente garantiscono la protezione da forme gravi della malattia riattivandosi dopo un contatto con il virus e secernendo grandi quantità di anticorpi, che a loro volta combattono l’agente patogeno in modo rapido ed efficiente.


 

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