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Pescati virtualmente, abusati realmente

Un agente di sicurezza del luganese avrebbe abusato sessualmente di una trentina di minorenni adescati in rete

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Il suo terreno di caccia erano i social network. Attraverso la rete entrava in contatto con i ragazzi, a cui poi proponeva rapporti sessuali di varia natura. Rapporti a pagamento, in continuazione.

Tanto che, tra il 2011 e il novembre del 2014, avrebbe abusato di qualcosa come oltre 30 giovani. Tutti maschi, tutti minorenni. Parte di loro aveva, al momento dei fatti, meno di 16 anni. Gli altri un’età compresa tra i 16 e i 18. L’accordo era chiaro: soldi in cambio di sesso. E per convincerli il 22enne del Luganese non badava a spese. In un caso avrebbe sborsato addirittura 1’600.- franchi. Non si fermava di fronte a nulla.

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