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Per le donne, la lotta continua

Helvetia e le sue compagne consegnano il memorandum a Max Binder, presidente uscente del Consiglio nazionale swissinfo.ch

Donne di tutti i partiti rappresentati in Parlamento hanno distribuito giovedì un memorandum dove invitano i politici a sostenere le loro rivendicazioni.

Quasi un anno dopo la sconfitta subita durante l’elezione in Consiglio federale, le donne non depongono le armi.

Nel primo anniversario dell’elezione governativa che costò l’esclusione alla consigliera federale Ruth Metzler, il sesso femminile fa sentire la propria voce. Questa mattina, un gruppo di donne di ogni fazione politica del parlamento ha distribuito questa mattina davanti al Palazzo federale a Berna un «Memorandum 10 dicembre».

Il testo invita i parlamentari a sostenere maggiormente le rivendicazioni femminili. In particolare chiede più donne negli esecutivi e nei legislativi federali e cantonali, nonché agevolazioni per conciliare vita professionale e familiare, pari opportunità e uguaglianza salariale.

Donne sottorappresentate

Le politiche sono unanimi: una sola donna in Consiglio federale e un quarto dei membri delle Camere non bastano per rappresentare equamente la popolazione svizzera, composta nella misura del 53 % da donne.

Occorrerà dunque fare in modo che alle elezioni federali del 2007 la proporzione delle candidate (2003: 35 %) e delle elette (2003: 25 %) sia aumentata in modo significativo. L’obiettivo è di avere il 40 % di candidate e il 35 % di elette.

Triste anniversario per le donne

L’elezione del Consiglio federale del 10 dicembre 2003 è stata una «giornata nera per le donne elvetiche».

Christoph Blocher è infatti stato eletto a scapito della Consigliera uscente Ruth Metzler, mentre alla candidata radicale Christine Beerli è stato preferito Hans-Rudolf Merz.

Da allora, oltre la metà della popolazione svizzera è rappresentato da una sola Consigliera federale, ossia il 14% dell’intero governo.

Per non dimenticare

Sin dall’indomani dell’elezione, in tutte le città elvetiche le donne si sono mobilizzate per protestare contro quella che molte considerano una vera e propria discriminazione verso il sesso femminile.

Per fare sentire la propria voce e rivendicare i propri diritti sono state organizzate durante tutto l’arco dell’anno numerose manifestazioni.

Una fra tutte: la «veglia delle donne», durata dall’8 marzo (festa della donna) a giovedì 10 dicembre (anniversario della non-rielezione di Metzler in governo).

In una roulotte appostata nella Berna federale, donne provenienti da tutta la Svizzera si sono riunite dandosi il cambio ogni 24 ore. Una veglia lunga 10 mesi per rivendicare una società diversa da quella attuale.

Misure concrete

Al fine di assicurare una giusta rappresentanza del sesso femminile in seno alle istituzioni elvetiche, la maggioranza dei gruppi di donne dei partiti chiedeno provvedimenti concreti.

Per stimolare le candidature femminili, le donne organizzeranno manifestazioni apposite e una conferenza nazionale interpartitica.

Nel testo ricordano che «una rappresentazione equa di donne in Consiglio federale è altrettanto importante di quella che tiene conto delle regioni e delle lingue». Le donne auspicano quindi che non appena si libererà un posto in governo, si tenga conto di questa esigenza.

swissinfo e agenzie

Il 10 dicembre 2003, il candidato di destra (UDC) Christoph Blocher è stato eletto in Consiglio federale al posto della ministra democristiana Ruth Metzler.

Lo stesso giorno, l’ex-consigliere agli Stati radicale appenzellese Hans-Rudolf Merz è stato preferito alla bernese Christine Beerli per occupare un posto in governo.

53% della popolazione svizzera è di sesso femminile
12’000-15’000 persone avevano manifestato la propria collera nelle vie di Berna all’indomani dell’elezione federale del 10 dicembre 2003

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