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Per l’Italia, il Gottardo resta prioritario

La galleria del Gottardo, un investimento miliardario per la Svizzera

Allarme in Svizzera per la possibilità che Roma lasci cadere il Gottardo, puntando sulla trasversale alpina del Sempione/Lötschberg. I miliardi spesi per la galleria ferroviaria di base del Gottardo sarebbero allora buttati al vento?

Le recenti affermazioni del direttore di Trenitalia diffuse in un documentario della TV svizzera sembrano ora ridimensionate dal ministro delle infrastrutture italiane Antonio di Pietro. In precedenza, il collega svizzero Leuenberger aveva chiesto chiarimenti a Roma.

L’Italia ha cambiato strategia in ambito di trasversali ferroviarie alpine, e non punta più sulla linea di base del Gottardo preferendo puntare sul Loetschberg? Antonio di Pietro ci guarda con un largo sorriso, sembra quasi divertito. E risponde: “Il Gottardo rimane una delle nostre priorità, ed è la soluzione che privilegiamo”. Una prova? “Di recente abbiamo fatto qualcosa di più e di diverso rispetto al passato: abbiamo finanziato per 205 milioni di euro la linea Arcisate-Stabio, pensando anche ai collegamenti futuri tra il confine svizzero e la Lombardia”. Aggiunge, con tipico stile ‘dipietrista’: “Come si dice dalle nostre parti, in questo caso carta canta !”.

Nessun ripensamento

Così, prendendo per la prima volta posizione sulle reazioni provocate dal reportage diffuso sui tre canali nazionali della SSR, il ministro italiano delle infrastrutture e dei trasporti decide di cancellare definitivamente le ipotesi su un nuovo orientamento del governo di Roma.

Nel citato servizio televisivo, si è insistito su un ripensamento ai vertici delle Ferrovie dello Stato. In diverse occasioni, e anche a livello privato, l’amministratore delegato delle FS, Mauro Moretti, avrebbe espresso dubbi sull’utilià, per l’Italia, di un potenziamento del Gottardo.

Ne era scaturita la necessità di un immediato chiarimento tra Berna e Roma; il capo del Dipartimento federale dei Trasporti, Moritz Leuenberger si era subito attivato e aveva chiesto spiegazioni al suo collega italiano.

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“Una persona preparatissima”

Antonio di Pietro non entra nel merito delle dichiarazioni attribuite all’amministratore delegato delle ferrovie italiane. Ma pronuncia parole che non lasciano dubbi: “Moretti è una persona preparatissima e sul piano tecnico è molto ascoltata: ma in ogni caso le decisioni politiche le prende la politica”.

E cita un esempio eloquente, facendoci sapere in anteprima che Mauro Moretti ha anche proposto un tracciato per la Torino-Lione (la cosiddetta TAV, la linea superveloce contestata dagli abitanti della Val di Susa) che passa da Venhaus, progetto che il governo italiano ha esaminato ma che non intende approvare. “Perché la sua proposta significherebbe far passare la linea sulla testa delle popolazioni locali, mentre i politici devono operare scelte di equilibrio”, quindi che tengano conto il più possibile delle esigenze della gente del posto.

“Parole travisate”

Queste dichiarazioni erano state del resto precedute da un comunicato delle stesse Ferrovie di Stato italiane. Poche righe per contestare il contenuto del reportage televisivo, al quale si rimprovera di aver volutamente travisato le parole dell’amministratore delegato delle FS. Tesi in realtà contestata dai realizzatori dell’inchiesta, che sostengono di avere raccolto a conferma delle notizie diffuse diverse testimonianze.

Quindi, nessun cambiamento strategico sul cosiddetto “Corridoio europeo numero 24 in territorio italiano”. Un impegno per la priorità al Gottardo che Antonio di Pietro oggi ribadisce, aggiungendo che del resto “basta guardare una cartina geografica” per capire che la trasversale europea Nord-Sud deve per forza passare “da lì”.

Semmai rimane aperta la questione del tracciato di Alptransit a Sud di Lugano, e poi in alta Italia. Il governo di Roma è favorevole al proseguimento verso Chiasso, oppure preferirebbe un tracciato verso Luino, dunque senza necessità del traforo del Ceneri? Il ministro parla piuttosto dell'”opzione Chiasso”, e precisa che nei progetti italiani vi è l’intenzione di inserire il tracciato italiano nella futura rete di trasporti che si vuole sviluppare soprattutto tenendo conto del polo della Malpensa.

Per ora comunque le ferrovie italiane hanno elaborato progetti che prevedono il quadruplicamento da Como a Milano “per potenziare sia il servizio passeggeri sia quello merci”. Per quest’ultimo si pensa a due ulteriori vie di scorrimento, ad est di Milano verso Brescia e ad ovest del capoluogo lombardo “con tre possibili tracciati alternativi che dalla parte sud del tunnel del Gottardo si dirigono verso Novara”.

Il problema del finanziamento

Ma, si sa, l’Italia ha grosse difficoltà nel finanziamento delle cosiddette “grandi opere”. Roma ha abbastanza soldi per le opere di collegamento alla linea di base del Gottardo? “Per poter realizzare tutte le opere decise avrei bisogno di 180 miliardi di euro, ed è chiaro che non li abbiamo. Ma questo non significa che le cose non si facciano. Bisogna darsi delle priorità, e ragionare su un programma a tappe. Quello che non si riesce a fare oggi lo si farà comunque domani, ma intanto si realizza ciò che è necessario e possibile, e la decisione sull’Arcisate-Stabio ne è una conferma”.

Di Pietro ha molta fretta, nella sala accanto lo aspettano dirigenti e parlamentari del suo partito, “L’Italia dei Valori”, per un esame delle rinnovate difficoltà che conosce il governo di centro-sinistra. Non ha più tempo di rispondere ad altre domande. Per esempio, sarebbe interessante sapere cosa ne pensi del fatto che sul sito internet del ministero delle infrastrutture, nella pagina sulle trasversali alpine, la galleria di base del Gottardo ancora non appare.

swissinfo, Aldo Sofia, Roma

In un recente documentario televisivo diffuso dalle tre reti nazionali, il direttore delle Ferrovie italiane Mauro Moretti aveva detto di ritenere un errore la costruzione della galleria di base del San Gottardo per collegare il sud e il nord Europa. Secondo Moretti, il nodo di Milano è già saturo e in futuro bisognerà dirigere le merci verso Novara, privilegiando così la trasversale del Sempione/Lötschberg.

Queste affermazioni hanno suscitato l’intervento del ministro svizzero dei trasporti presso il governo italiano, perché non corrispondono agli accordi esistenti tra Svizzera e Italia.

Il traforo del San Gottardo sarà la galleria ferroviaria più lunga al mondo (57 km). Prevista per il 2011, la sua apertura è ora slittata al 2018.

La galleria del Lötschberg (34,6 km) sarà inaugurata il 15 giugno. Le ultime stime sui costi parlano di 4,3 miliardi di franchi.

I costi complessivi delle due trasversali erano inizialmente previsti a 14,7 miliardi di franchi. Nel frattempo, i preventivi sono stati rivisti al rialzo e a opere concluse potrebbero toccare i 24 miliardi.

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