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Per i diritti degli stranieri e dei profughi

Bauli e valigie piene di firme contro le nuove leggi; sulla destra, Ruth Dreifuss Keystone

Quasi 200'000 firme sono state raccolte per un doppio referendum contro le leggi «inumane» sull'asilo e sugli stranieri. Forse si voterà già in settembre.

L’opposizione all’inasprimento deciso dal parlamento viene dalla sinistra, dai verdi, dai difensori dei diritti umani e da ambienti vicini alle Chiese.

Il popolo avrà l’ultima parola in merito alla revisione della legge sull’asilo e di quella sugli stranieri. Le normative più severe, decise dal parlamento, si sono scontrate con un’opposizione forte.

Per lanciare il referendum sarebbero bastate 50’000 firme di svizzeri con diritto di voto. Giovedì a Berna, il comitato «2 x No» – guidato dall’ex consigliera federale Ruth Dreifuss – ne ha inoltrate 90’078 contro la revisione della legge sull’asilo e 74’246 contro la legge sugli stranieri.

Il numero totale delle firme – comprese quelle non convalidate perché di persone senza diritto di voto – sfiora le 200’000 unità. I cittadini elvetici potrebbero essere chiamati alle urne già in settembre.

Inumana

La revisione della legge sull’asilo è stata definita «inumana» da chi l’avversa. Nel mirino delle critiche c’è soprattutto il consigliere federale Christoph Blocher (Unione democratica di centro, destra populista) che in qualità di capo del Dipartimento di giustizia e polizia può essere definito il padre della riforma.

In meno di tre mesi, il comitato per il referendum ha raccolto più di 120’000 firme, 90’000 delle quali valide. Per Jürg Krummenacher, direttore di Caritas Svizzera, questo dimostra chiaramente come in molti segmenti della popolazione elvetica regni una grande preoccupazione. L’inasprimento della legge sull’asilo è sentito come «una rottura nei confronti della tradizione umanitaria».

La Coalizione per una Svizzera umanitaria – alla quale hanno aderito più di 40 organizzazioni – è convinta che la legge vada contro i valori della società elvetica, violi la costituzione, i diritti dei bambini e la Convenzione di Ginevra sui rifugiati. La coalizione critica in particolare il fatto che l’accesso alla procedura d’asilo sia stato reso più difficoltoso per le persone senza documenti.

Non negli interessi dell’economia

La nuova legge sugli stranieri permette di imprigionare qualcuno per un periodo che può arrivare fino a due anni. L’ex consigliera federale Ruth Dreifuss, intervenuta a Berna per la consegna delle firme alla Cancelleria federale, ha ricordato che in detenzione possono finire anche persone che non hanno compiuto altro «reato» che quello di sperare in un futuro migliore e, in alcuni casi, di opporsi ad un ordine di espulsione.

Per la Dreifuss, la legge sugli stranieri dovrebbe regolare i flussi migratori seguendo criteri economici, ma attualmente non risponde alle esigenze dell’economia elvetica.

Preferire cittadini europei e persone altamente qualificate, ha spiegato Ruth Dreifuss, obbliga gli altri migranti al lavoro nero o ad una richiesta d’asilo non necessaria. La Svizzera, però, non ha bisogno solo di forza lavoro specializzata.

L’ex consigliera federale ha fatto l’esempio delle migliaia di donne sudamericane o asiatiche che lavorano nelle economie domestiche permettendo alle donne svizzere di essere attive professionalmente fuori casa anche quando hanno degli impegni familiari.

swissinfo e agenzie

121’794 le firme raccolte contro la legge sull’asilo.
74’246 le firme contro la legge sugli stranieri.
Più di 164’000, in totale, le firme autentificate.
Dopo il sì del parlamento alla legge, gli oppositori disponevano di 100 giorni per raccogliere le 50’000 firme necessarie al referendum.

La nuova legge federale sugli stranieri privilegia i cittadini provenienti dall’Unione europea, mentre limita l’immigrazione degli extracomunitari ai soli lavoratori qualificati. Le disposizioni per la concessione dei permessi di lavoro e per il ricongiungimento famigliare sono state inasprite.

La nuova legge sull’asilo sopprime l’aiuto sociale ai richiedenti respinti e raddoppia il periodo di detenzione in attesa di un rinvio forzato (2 anni). L’ammissione per motivi umanitari è stata esclusa. Più facili invece il ricongiungimento famigliare e l’accesso al mercato del lavoro in caso di ammissione provvisoria.

Entrambe le leggi sono state approvate nel dicembre 2005 dal parlamento federale.

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