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Per amore del vino e della politica

Jean-René Germanier nel 2011 detiene la carica politica più importante della Svizzera pixsil

Jean-René Germanier presiede nel 2011 la Camera bassa del parlamento. Politico pragmatico, il liberale radicale vallesano vuole diffondere l'immagine di una Svizzera multiculturale, aperta al mondo. Incontro con il "primo cittadino" della Confederazione, che è anche a capo di un'azienda vinicola.

Nel bel mezzo dell’azienda vinicola di famiglia, nel comune vallesano di Vétroz, l’immagine del padre Francis con portamento militare domina sulla sala delle riunioni, mentre quella del nonno Urbano con i lunghi baffi vigila sulla tavernetta.

Il padre è stato membro della Camera del popolo dal 1947 al 1967. Il nonno ha fondato l’azienda che ora è nelle sue mani e in quelle di Gilles Besse. Due immagini che illustrano le passioni coltivate da Jean-René Germanier: la politica e la viticoltura.

“Come per la viticoltura, anche per la politica ci vuole pazienza, una visione a lungo termine e un lavoro continuo. Quando si pianta una vigna, lo si fa per 40 anni. Ma bisogna aspettare 7-8 anni prima di bere il primo vino di qualità. Anche la politica è una pianta perenne, che si cura”, dice colui che è diventato un noto esperto di vini, prima di un politico affermato. Dopo il diploma di enologo presso la scuola di Changins, vicino a Ginevra, a soli 23 anni, gli è affidata la conduzione dell’impresa familiare.

A quel tempo, il vino è al centro della sua vita quotidiana. Ma la politica non è mai stata lontana dai suoi pensieri, poiché Jean-René Germanier ha cominciato a militare nelle file liberal-radicali dall’età di 16 anni, con la vicepresidenza dei Giovani radicali vallesani. “Ero molto impegnato. Con il gruppo abbiamo persino realizzato un piccolo manifesto denominato ‘pugno a capo'”

Apertura e consenso

Combattivo nel difendere le sue idee, il vallesano si descrive però come una persona non conflittuale. “Non sono mai rimasto in disparte. Sono sempre andato in prima linea. Ma non mi piace la politica spettacolo”. La sua calma, le sue risposte posate, le sue frasi ponderate lo testimoniano. I proiettori e il palcoscenico interessano molto poco questo politico di consenso e di concordanza. È forse uno dei motivi per cui l’immagine di una personalità discreta gli va a pennello.

L’obiettivo di Jean-René Germanier non è che si declami il suo nome in tutto il paese. Il suo obiettivo è di svolgere correttamente il suo compito e di portare soluzioni concrete. Come per i suoi vini, coronati da tante medaglie, anche in politica il vallesano cerca l’eccellenza.

A suo agio sia a Berna, sia a Vétroz

Per questo anno di presidenza del Consiglio nazionale, vuole rappresentare una Svizzera “ancorata nella sua identità, multiculturale e aperta al mondo”. Inoltre vuole rafforzare la coesione nazionale. Così, Jean-René Germanier ha già previsto di lasciare a scadenze regolari i suoi vigneti nella valle di Derborence, per effettuare un giro di visite nei 26 cantoni svizzeri. Un vasto programma, senza parlare del fatto che dovrà anche portare l’immagine un po’ sciupata della Svizzera all’estero, in particolare nei paesi dell’Unione europea.

Ma l’enologo di 52 anni, eletto nel 2003 alla Camera del popolo, ora si sa destreggiare con la stessa dimestichezza nelle questioni politiche di quelle viticole. “Per me, la politica era una nuova sfida. Inizialmente ero ignorante. Poi ho compreso un sacco di cose in merito alla Svizzera”.

Per sette anni membro della commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni, questo fervente sostenitore della libertà individuale , partigiano di una solidarietà “correttamente equilibrata”, padroneggia i suoi temi. Mobilità, telecomunicazioni, posta, confida con piacere.

Anno elettorale

I corridoi di Palazzo federale gli sono diventati altrettanto familiari di quelli delle sue cantine disseminate di tini e botti, dove riposano amigne (varietà di uva bianca del Vallese) e Syrah (uva nera).

A Berna, Jean-René Germanier si è fatto strada e dopo due anni come vicepresidente, ha conquistato la fiducia dei parlamentari. Il risultato della sua elezione alla testa del Consiglio nazionale, con 163 voti su 170, lo dimostra. Una buona premessa per far regnare l’ordine nella Camera bassa, soprattutto in questo anno di elezioni federali.

“A causa delle elezioni, sarà un anno più sensibile, la tendenza ad utilizzare il plenum come una provocazione, per mettersi in mostra, sarà più forte. Bisognerà fare attenzione a non accumulare ritardi nei dossier”. Con la sua campanella, il vallesano dovrà far rispettare l’ordine nella sala del Consiglio nazionale.

Ma non c’è da preoccuparsi, assicura: i parlamentari svizzeri sono docili come agnellini. Jean-René Germanier non avrà bisogno di annacquare il suo vino. Sulla poltrona di primo cittadino della Svizzera, l’enologo è sereno.

Jean-René Germanier è nato il 18 dicembre 1958 a Sion, in Vallese. Parla le tre lingue nazionali.

Attività professionale. Diplomato ingegnere enologo, all’età di 23 anni ha rilevato l’azienda vinicola familiare, che oggi porta il suo nome (Jean-René Germanier S.A.).

Politica. Nelle file del partito liberale radicale è eletto in consiglio comunale (legislativo) di Vétroz, in Vallese, nel 1993. Vi siederà fino al 2003, anno in cui è eletto al Consiglio nazionale (Camera bassa del parlamento svizzero).

Dopo due anni alla vicepresidenza del Consiglio nazionale, il 29 novembre 2010 il plenum lo elegge alla presidenza.

Consiglio nazionale. È la Camera bassa del parlamento e rappresenta il popolo. Conta 200 deputati, eletti per quattro anni, con il sistema proporzionale, nei rispettivi cantoni. Ogni cantone costituisce una circoscrizione elettorale che ha diritto a un determinato numero di deputati, in proporzione alla propria popolazione.

Rotazione. Il presidente del Consiglio nazionale è eletto per un mandato di un anno, non rinnovabile, all’inizio di ogni sessione invernale del parlamento. Nella designazione, la Camera deve tener conto della forza numerica dei gruppi (partiti) e delle lingue. In pratica, la carica è ricoperta a turno, da deputati dei più grandi partiti.

Compiti. Il presidente del Consiglio nazionale dirige le deliberazioni del plenum, vigila sul rispetto del regolamento e sull’ordine durante le sedute. Inoltre rappresenta la Camera bassa all’esterno.

(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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