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Lettera amara dalla Quinta Svizzera per la presidente del PLR Gössi

Sulla sinistra il vessillo dell Organizzazione degli svizzeri all estero e sulla destra Petra Gössi.
L'Organizzazione degli svizzeri all'estero resta sul piede di guerra contro la presidente del Partito liberale radicale svizzero Petra Gössi. aso.ch /Keystone

In una lettera, l'Organizzazione degli svizzeri all'estero (OSE) ha protestato con Petra Gössi, presidente del Partito liberale radicale (PLR), per i propositi che ha tenuto riguardo ai beneficiari di pensioni elvetiche che vivono fuori dalla Confederazione. L'OSE si aspetta delle scuse, dice la sua direttrice Ariane Rustichelli.

A suscitare malcontento tra gli svizzeri all’estero sono state le dichiarazioni della presidente del PLR al quotidiano Blick, pubblicate il 21 giugno. Petra Gössi aveva affermato che l’aumento di 70 franchi al mese delle nuove rendite di vecchiaia AVS – previsto nell’ambito del piano di riforma della previdenza, che sarà sottoposto a votazione popolare il 24 settembre – “aiuterebbe le persone sbagliate”. In proposito aveva esplicitamente indicato “i pensionati all’estero che non generano alcun valore aggiunto in Svizzera. Non pagano tasse e non consumano qui”, aveva detto al giornale. “Noi indoriamo loro la pensione a spese delle generazioni future”.

Il supplemento mensile di 70 franchi per le rendite dell’Assicurazione vecchiaia (AVS) è stato concepito nella riforma “Previdenza 2020” come compensazione per la riduzione delle future rendite delle casse pensioni e per l’innalzamento dell’età di pensione delle donne da 64 a 65 anni.

Con tali dichiarazioni, Petra Gössi si è messa in un vespaio e ha destato aspre critiche da parte della comunità degli svizzeri all’estero. L’OSE l’11 giugno le ha inviato una missiva. “Gli svizzeri all’estero si sono sentiti feriti e trattati come cittadini di seconda classe”, ha spiegato a swissinfo.ch la direttrice dell’OSE Ariane Rustichelli.

“Inaccettabile”

“Perciò in una lettera abbiamo sottolineato l’importanza degli svizzeri all’estero, il fatto che la libertà di domicilio è sancita dalla Costituzione federale e, naturalmente, anche che non si possono dire cose simili. Da esse traspare chiaramente che Gössi non conosce il dossier. È una situazione inaccettabile per noi e per tutti gli svizzeri all’estero”, ha aggiunto Ariane Rustichelli.

“Capisco il malumore suscitato dalla maldestra e insensibile comunicazione e in quanto presidente di partito ne assumo la responsabilità. Fa parte del mestiere”, aveva detto Petra Gössi in un’intervista a swissinfo.ch il 27 giugno.

Secondo la radio pubblica svizzera tedesca SRF, la presidente del PLR ha ricevuto ieri sera la lettera di protesta dell’OSE. “Sono molto spiaciuta se si è avuto l’impressione che io ritenga che i pensionati non potrebbero trasferirsi all’estero”, ha dichiarato la presidente del PLR ai microfoni della SRF, precisando che per lei non è mai stata questione di ridurre le rendite AVS. “Mi scuso per tali impressioni”.

Nero su bianco

L’OSE ora si aspetta che Petra Gössi risponda alla lettera, “che riconsideri la sua dichiarazione e che si scusi”, precisa Ariane Rustichelli. “E sarebbe ancora meglio se in futuro non si facessero simili dichiarazioni, senza pensare agli svizzeri all’estero. Perché in Svizzera quando si parla di migrazione, si parla quasi esclusivamente delle persone che vengono in Svizzera, dimenticando quasi sempre che circa il dieci per cento della popolazione svizzera vive all’estero”.

Infine, la direttrice dell’OSE rileva che, tramite i suoi cittadini all’estero, la Svizzera acquisisce valore aggiunto, sia in termini economici, che sociali o culturali. Non basta che il governo federale dichiari una volta all’anno quanto è importante la comunità all’estero per la Svizzera. “Di questo si deve essere coscienti tutto l’anno”, puntualizza Ariane Rustichelli. Secondo la SRF, Petra Gössi risponderà certamente alla lettera.

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(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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