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Passaporti biometrici: la polizia tranquillizza

Per facilitare le persone che non possono recarsi ai consolati, si sta testando un'unità mobile per le impronte digitali. EQ Images

Le autorità sperano di dissipare i dubbi tra gli svizzeri all'estero in merito alle difficoltà burocratiche per ottenere i nuovi passaporti biometrici.

Dall’inizio del mese di marzo vengono rilasciati unicamente i nuovi documenti di identità (passaporto 10) – dopo che la popolazione aveva approvato la loro introduzione per una manciata di voti lo scorso anno.

Per gli svizzeri all’estero ottenerli si è però rivelato un percorso ad ostacoli. Secondo alcuni cittadini elvetici che vivono fuori dai confini nazionali, il processo di registrazione dei dati – impronte digitali e immagini in formato elettronico – è inefficiente ed estremamente complicato.

Viaggio sgradito

Al momento, un centinaio di rappresentanze svizzere sono dotate del necessario equipaggiamento per rilasciare un passaporto biometrico. A fine maggio, fanno sapere le autorità elvetiche, si aggiungeranno alla lista anche i restanti 132 consolati.

Questa situazione costringe di fatto alcuni svizzeri all’estero ad affrontare un lungo viaggio per recarsi nel più vicino consolato, viaggio che per molti è gravido di difficoltà, perché si tratta di persone in là negli anni o diversamente abili.

Accorgimenti eccezionali

Per evitare questi disagi, è possibile, in teoria, rivolgersi alle autorità di rilascio dei documenti di identità durante un soggiorno in Svizzera. Questa soluzione «eccezionale» deve essere però organizzata in anticipo con la propria rappresentanza svizzera e con l’ufficio preposto alla concessione del passaporto.

L’Ufficio federale di polizia (fedpol) ha inoltre assicurato che l’autorità di rilascio competente può esonerare le persone anziane o differentemente abili dall’obbligo di presentarsi personalmente presso l’ufficio dei passaporti, se queste ultime possono stabilire inequivocabilmente la loro identità e se possono procurarsi i dati necessari in altro modo.

Markus Waldner, collaboratore del fedpol, ha fatto anche sapere che le ambasciate e i consolati sono al corrente delle nuove normative e che quindi gli svizzeri all’estero non dovrebbero avere problemi se fanno una richiesta di questo tipo.

Attualmente, è in fase di sperimentazione un’unità mobile per l’emissione di passaporti. Si tratta di una valigia dotata dell’apparecchiatura necessaria per raccogliere immagini e impronte digitali. Il dispositivo sarà messo a disposizione di anziani e diversamente abili, ma anche, ad esempio, di bambini costretti in un letto di ospedale, così com’è avvenuto durante la fase di prova.

Facilitare la vita

L’Organizzazione degli svizzeri all’estero (Ose) ritiene che i cittadini che vivono fuori dai confini nazionali dovrebbero essere agevolati nell’ottenimento del passaporto biometrico durante un loro soggiorno in Svizzera. Un’altra strada potrebbe essere quella di permettere che i dati biometrici siano trasmeesi agli uffici svizzeri dalla autorità degli altri Stati europei membri dello spazio di Schengen. «Dobbiamo trovare delle soluzioni affinché i cittadini svizzeri all’estero possano ottenere con una certa facilità il passaporto 10», sostiene Sarah Mastantuoni, responsabile del servizio giuridico dell’Ose.

«Per noi, uno dei problemi maggiori è il viaggio, problema aggravatosi a causa della diminuzione del numero di ambasciate e consolati. Per ora, però, quello più importante è la comunicazione delle autorità verso gli svizzeri all’estero riguardo alla questione dei passaporti biometrici. È nostra intenzione risolvere al più presto questa faccenda e fare in modo che il flusso di informazioni sia migliorato».

A questo proposito, Markus Waldner fa sapere che «le linee guida della comunicazione e dell’informazione vengono continuamente sviluppate alla luce delle reazioni del pubblico e delle osservazioni ed esperienze raccolte dall’Ufficio federale di polizia».

Cambiamento di mentalità

Anche secondo Waldner, la confusione in merito ai nuovi passaporti deve essere chiarita. «Ogni cambiamento comporta delle domande, e capiamo le preoccupazioni degli svizzeri che risiedono all’estero. Ciononostante, ci potrebbero essere alcuni piccoli malintesi in merito alla procedura di richiesta del nuovo passaporto».

Le informazioni concernenti i cambiamenti sono fornite tramite i consolati, le ambasciate, la Revue suisse: «Il concetto di comunicazione viene continuamente migliorato sulla base delle reazioni provenienti dal pubblico e delle nostre esperienze relative a quanto avviene nelle rappresentanze estere».

Uno degli elementi centrali è stata l’esigenza di far comprendere che il passaporto biometrico costituisce uno dei requisiti necessari per l’area di Schengen. Inoltre, rammenta Waldner, prima di applicare la legge sono state coinvolte le parti interessate a livello cantonale e nazionale.

«Ritengo che la nuova procedura per ottenere il passaporto costituisca un cambiamento di mentalità. Abbiamo migliorato la sicurezza, e ciò richiede sempre alcuni sforzi supplementari. Concretamente, eccezion fatta per le impronte digitali, la procedura non è comunque cambiata dal 2003», conclude Waldner.

Jessica Dacey, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Luca Beti)

Nel 2008 quasi 680’000 svizzeri vivevano all’estero. Due terzi di loro risiedono nell’Unione europea (per la maggior parte in Francia). Negli Stati uniti abitano circa 74’000 svizzeri.

Tre espatriati elvetici su quattro possiedono la doppia cittadinanza. La comunità degli svizzeri all’estero (la Quinta Svizzera) costituirebbe il quarto cantone più popoloso della Confederazione.

Il 19 maggio 2009 i cittadini svizzeri – chiamati a esprimersi dopo la riuscita del referendum promosso dai contrari – hanno accettato di strettissima misura l’introduzione definitiva del nuovo passaporto biometrico. Il «sì» l’ha spuntata con una percentuale del 50,14% contro il 49,86% di «no». Lo scarto è stato di appena 5’504 voti, il secondo risultato più serrato del dopoguerra.

Il nuovo passaporto elettronico, munito di un chip nel quale sono memorizzate le impronte digitali e un’immagine del viso, viene rilasciato dal 1° marzo 2010. Questi dati accrescono la sicurezza e rendono più difficile l’uso abusivo dei documenti di viaggio.

Contemporaneamente al passaporto elettronico, è stato introdotta una nuova procedura di rilascio, di cui sono integralmente responsabili – in Svizzera – gli uffici preposti nel Cantone di domicilio e all’estero le autorità diplomatiche e consolari. Nel corso di colloqui personali viene verificata l’identità del richiedente e sono raccolti i dati biometrici.

Il passaporto biometrico costa 140 franchi per gli adulti e 60 franchi fino ai 18 anni (spese postali non comprese). Il prezzo del pacchetto completo, ossia passaporto e carta d’identità, è di 148 franchi per gli adulti e 68 franchi per i bambini.

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