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Parità uomo donna: la Svizzera lontana dai migliori

Nonostante le due donne in governo, in Svizzera il peso delle donne in politica è relativamente debole Keystone

In Svizzera c'è più divario tra uomini e donne che in Giamaica o in Sudafrica, se si considerano i valori relativi. Uno studio comparativo situa la Svizzera al 25° posto su 115 paesi.

La Svizzera non brilla nel campo della politica e delle opportunità economiche per le donne. Lo dice uno studio globale del World Economic Forum sul cosiddetto “Gender Gap”.

C’è più divario tra uomini e donne in Sudafrica o in Svizzera? Certo i diritti, il livello di vita, l’offerta sanitaria le opportunità di studio non sono inferiori in Svizzera, in termini assoluti. “Ma se si tiene conto di quello che hanno a disposizione gli uomini in Svizzera rispetto alle donne il divario relativo è maggiore qui che in Sudafrica”, spiega a swissinfo Saadia Zahidi, una delle autrici dello studio del WEF.

Lo studio, realizzato in collaborazione con l’Università di Harvard e la London Business School, prende in considerazione per la prima volta un numero molto elevato di nazioni, per un totale di 5 miliardi di persone. I criteri di valutazione sono basati su dati forniti dalla stessa fonte: l’ONU.

I campi in cui è stata misurata la differenza tra donne e uomini sono la partecipazione e le opportunità nel mondo economico (salari, posti altamente qualificati e di responsabilità), l’educazione (di base e superiore), la partecipazione alla politica (rappresentanza in strutture amministrative e legislative) e la salute.

La Svizzera non brilla, ma non sfigura

Su di una scala da 0 a 10 (0 ineguaglianza, 10 uguaglianza completa) la Svezia si colloca al primo posto, ma “solo” con l’80% di divario colmato. Ciò significa che nemmeno il primo della classe ha colmato completamente le differenze di trattamento tra i sessi: nel mondo non esiste dunque un posto in cui sia stata raggiunta la parità totale. Ma certo la Svezia è un modello da imitare.

Tra i primi 10 classificati vi sono molti paesi europei, la Nuova Zelanda e le Filippine. La Svizzera è al 25esimo posto, molto al di sotto di alcuni Paesi vicini, come la Germania (quinto posto), ma ben al di sopra di Francia (70) e Italia (77), che fanno da fanalini di coda in Europa, soprattutto a causa della scarsissima quota di rappresentanza delle donne in politica e nel mondo economico. La Turchia, candidata ad entrare nell’Unione Europea, è sotto di venti lunghezze rispetto al risultato più basso registrato da un paese europeo.

Ostacoli

“Globalmente, con oltre il 90%, il mondo ha di fatto chiuso il divario tra i sessi in materia di salute e di educazione”, spiega Saadia Zahidi, “ma ha colmato solo il 50% del divario in politica e in economia”.

La Svizzera non fa eccezione: persiste il problema delle disparità salariali e le donne sono scarsamente rappresentate negli organi politici come governo e parlamento. In terra elvetica lo studio fa notare una peculiarità: ci sono molte meno ragazze iscritte alle scuole superiori o all’università rispetto agli altri paesi sviluppati, dove è in atto la tendenza opposta.

“La Svizzera contesta il fatto che alcune scuole tecniche non siano considerate dall’ONU come scuole a livello universitario”, puntualizza l’autrice dello studio. È possibile dunque che vi sia una contraddizione sulla catalogazione dei sistemi scolastici, che potrebbe in futuro portare a risultati migliori. O almeno si spera.

Nel mondo in generale le donne continuano ad essere frenate da una serie di blocchi: forse ne esistono di meno nel campo economico in paesi come gli Stati Uniti (22esimo posto). Ma anche negli USA le donne contano poco in politica. Fa meglio il Canada, che nella classifica generale arriva al 14esimo posto.

America Latina e paesi arabi

Nel suo insieme in America Latina in campo di assistenza sanitaria e di educazione il divario non è ampio: quello che viene offerto agli uomini è a disposizione anche delle donne. Ma se si vanno ad analizzare i singoli paesi ci si accorge ad esempio che l’Argentina è uno dei paesi al mondo in cui la disparità salariale è più marcata: una donna argentina che svolge un lavoro analogo a quello di un collega maschio percepisce solo un terzo del suo salario.

Nei paesi arabi, fa notare lo studio, negli ultimi decenni si è investito molto nella salute e nell’educazione delle donne, ma il potenziale che rappresentano a livello economico è ancora molto poco sfruttato, nonostante siano sempre di più le donne che si guadagnano da vivere. Un peccato, perché come mostrano le classifiche, meglio stanno le donne e meglio sta anche il paese in cui vivono.

swissinfo, Raffaella Rossello

Lo studio “Gender Gap” 2006 del World Economic Forum è basato su criteri nuovi, rispetto allo studio effettuato l’anno scorso: la metodologia è stata modificata e sono stati presi in considerazione più paesi: 115, per un totale di circa 5 miliardi di persone, il 90% della popolazione mondiale.

Ai primi dieci posti figurano Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda, Germania, Filippine, Nuova Zelanda, Danimarca, Gran Bretagna e Irlanda.

La Svizzera è 25esima, dopo la Giamaica e prima dell’Austria.

L’Italia si situa al 77° posto.

Risultati sorprendenti fanno registrare paesi emergenti, come lo Sri Lanka (13) e la Tanzania (23).

Ultimi classificati: Arabia Saudita e Jemen.

Dieci anni dopo l’entrata in vigore della legge sull’uguaglianza, le donne continuano a guadagnare in Svizzera in media 20% in meno degli uomini.

La disparità è più accentuata nel settore privato che in quello pubblico: è infatti inferiore al 10% nell’amministrazione federale, ma sale al 15,7% nelle imprese con meno di 50 impiegati, al 20,4% nelle aziende fino a 1000 dipendenti e addirittura al 30,8% nelle strutture più grandi.

Oltre alle disparità salariali, altri volti della discriminazione sono la presenza massiccia delle donne nelle forme di lavoro atipico e maggiori ostacoli nella carriera.

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