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Papiliorama, l’oasi delle farfalle e della biodiversità

Un dolce risveglio per ospiti del Papiliorama. Andrea Tognina, swissinfo.ch

Con le sue farfalle tropicali e le misteriose creature della notte, il Papiliorama offre un viaggio nel mondo della biodiversità. Tra i più visitati in Svizzera, il museo intende sensibilizzare al dramma della distruzione delle foreste tropicali e alla salvaguardia della flora e della fauna locale.

Immerse nella campagna friburghese, tra un albero del viaggiatore e un banano, oltre 1’000 farfalle tropicali si cimentano ogni giorno in un balletto multicolore. A volte la loro vita non dura più di un giorno, il tempo di un battito di ali. Eppure sono loro le vere regine del Papiliorama: 70 specie provenienti da tutto il mondo che ogni anno attirano oltre 225’000 visitatori.

Non poteva scegliere miglior testimone il biologo olandese Maarten Bijleveld van Lexmond, quando nel 1988 decise di dar vita a questo museo. «L’obiettivo era semplice: sensibilizzare al dramma della deforestazione attraverso un messaggio positivo, offrendo al pubblico qualcosa su cui riflettere, ma che fosse anche una gioia per gli occhi», racconta la guida Daniela Barilli.

Concepito inizialmente come una casa delle farfalle, questo museo della biodiversità si è allargato nel corso degli anni dando spazio anche agli animali della notte (Nocturama) e a una riproduzione della giungla del Belize (Jungle Trek). In totale ospita circa 200 specie di animali – tra farfalle, pesci, rettili e mammiferi – e 250 specie di piante.

La casa delle farfalle

Varcare la soglia del Papiliorama è un po’ come immergersi in una fiaba: con le prime luci dell’alba le farfalle spiegano le ali e spiccano il volo, nascono e muoiono sotto gli occhi incantanti dei visitatori. «Soltanto il 5-10% riesce a riprodursi naturalmente all’interno dell’anfiteatro. Le altre vengono comprate all’estero quando sono ancora delle crisalidi, con una media di 300-400 a settimana. A questo stadio sono infatti più facili da trasportare».

Nel mondo si contano circa 170’000 specie di farfalle. Appartenenti alla classe degli insetti, si nutrono del nettare dei fiori grazie a una piccola proboscide. Le femmine possono deporre tra 50 e 3’000 uova, a seconda della specie. Grazie a una particolare “bacheca”, nel Papiliorama si può osservare il ciclo di vita di questi lepidotteri: dalla crisalide alla farfalla, passando per il bruco. E con un po’ di fortuna è perfino possibile assistere ai primi tentativi di volo di una Monarca o di una Ninfalide ancora insonnolite.

Per sopravvivere, le farfalle tropicali hanno bisogno di un clima molto caldo e umido, di una buona dose di sole e di tanto nettare, che viene loro offerto in piccoli barattoli colorati. Il Papilorama ospita anche una delle rare popolazioni di colibrì in Europa, anche detti uccelli mosca.

Costruita inizialmente nel canton Neuchâtel, la casa delle farfalle fu distrutta nel 1995 da un gigantesco incendio. Grazie a un movimento di solidarietà nazionale fu ricostruita lo stesso anno, per poi traslocare nel 2003 nel canton Friburgo, nel cuore della regione del tre laghi.

I misteriosi animali della notte

Oltre alla casa delle farfalle, al museo di Kerzers si trova anche il Nocturama che ospita misteriose creature della notte. «Si tratta di un’esposizione unica in Europa», ci racconta Daniela Barilli. «Dal tetto traslucido filtra la luce del giorno per ricreare l’atmosfera di un chiaro di luna. Così, grazie all’inversione del giorno e della notte, è possibile osservare da vicino quegli animali che spesso ci fanno paura o di cui semplicemente ignoriamo l’esistenza».

Passeggiando nel Nocturama si possono incontrare bradipi, porcospini arboricoli, cercoletti, ma anche anaconda giganti, scimmie notturne e armadilli. Se questi animali si possono guardare soltanto da lontano, attraversando il cunicolo dei pipistrelli si ha diritto a un incontro del terzo tipo. Spaventati dalle grida dei turisti, le centinaia di pipistrelli volano avanti e indietro, sbattendo le ali all’impazzata. Difficile sapere chi tra, uomo e animale, ha più paura dell’altro…

Un angolo di foresta tropicale, dal Belize alla Svizzera

Con il trasloco a Kerzers, il direttore Caspar Bjleveld – figlio dei fondatori Maarten e Catheline – decise di ampliare il museo, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire le ricchezze naturali racchiuse nella riserva di Shipstern, in Belize: 11’000 ettari di foresta tropicale, protetti e salvaguardati proprio grazie all’iniziativa del Papiliorama, attraverso la Fondazione Internazionale per la Conservazione della Natura Tropicale (ITCF).

Nel padiglione di 1’200 m2 è stata infatti riprodotta al 99% la flora della riserva naturale, grazie ai semi raccolti sul posto e poi ripiantati a Kerzers. In pochi anni, queste piante hanno già raggiunto i dieci metri di altezza… Sotto la cupola si trovano anche diversi animali tropicali, come la coppia di tucani arcobaleno, animali simbolo del Belize. Da notare che il 60% circa del Jungle Trek è costituito di materiale riciclabile.

«Attraverso questi tre padiglioni, la Fondazione Papiliorama intende promuovere la conoscenza e la salvaguardia della biodiversità della flora e della fauna tropicale e indigena», ricorda Daniela Barilli. «L’attenzione è rivolta soprattutto ai bambini e ai giovani, per i quali vengono organizzate delle visite guidate e messi a disposizione dei dossier pedagogici».

Ogni giorno nel mondo spariscono 50 ettari di foresta tropicale, una superficie pari a 60 campi da calcio. Negli ultimi 30 anni, la deforestazione ha distrutto in modo irrimediabile più della metà di queste terre, che rappresentano il polmone verde del nostro pianeta. Al Papiliorama di Kerzers, un contatore marca la lenta, ma inesorabile distruzione delle foreste tropicali: 456.723.220… 19 … 18 … sono gli ettari di foresta tropicale che restavano ancora a fine febbraio sulla terra. Riusciremo mai a fermarlo?

Nascita: il Papiliorama è inaugurato nel 1988 a Marin (canton Neuchâtel), frutto dell’immaginazione del biologo olandese Maarten Bijleveld van Lexmond e della moglie Catheline.

Distruzione: il 1° gennaio 1995 un gigantesco incendio distrugge lo stabile. Si salvano soltanto un’iguana e Johan, il pesce del direttore Caspar Bjleveld. Il Papiliorama viene ricostruito lo stesso anno, grazie a un movimento di solidarietà nazionale.

Una nuova casa: per poter ovviare alla mancanza di spazio che impediva uno sviluppo delle sue attività all’esterno, nel 2003 il Papiliorama si sposta a Kerzers (canton Friburgo), nel cuore della regione dei tre laghi.

5’000 m2: la superficie dei tre padiglioni (Papiliorama, Nocturama e Jungle Trek).

11’000 ettari: la superficie della riserva naturale di Shipstern (Belize), sostenuta dal Papiliorama.

80: il numero di impiegati (equivalenti a 32 posti a tempo pieno), di cui una dozzina di giardinieri e di biologi.

Oltre 4 milioni: il numero di visitatori dal 1988.

Animali: 2’000-2’500, tra farfalle, pesci, rettili e mammiferi

Fauna: 200 specie nei tre padiglioni

Flora: 250 specie di piante nei tre padiglioni

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