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Papa parte per Cile e Perù, suo 22mo viaggio

Il Pontefice durante la preghiera dell'Angelus. KEYSTONE/EPA ANSA/GIUSEPPE LAMI sda-ats

(Keystone-ATS) “Domani mi recherò in Cile e Perù: vi chiedo di accompagnarmi con la preghiera in questo viaggio apostolico”. Alla vigilia del suo sesto viaggio in America Latina, il 22/mo all’estero del pontificato, papa Francesco si è rivolto oggi all’Angelus ai fedeli.

Un viaggio dal programma intensissimo – con sei città toccate in sette giorni, 21 discorsi e 10 voli complessivi, tra cui il Roma-Santiago che con 16 ore di durata è tra i più lunghi mai affrontati da un Papa – e momenti significativi come l’incontro in Cile, a Temuco, con le popolazioni indigene Mapuche, quello, sempre in Cile, a Iquique, con vittime della dittatura Pinochet, e in Perù, a Puerto Maldonado, con i popoli dell’Amazzonia, “primo incontro del relativo Sinodo”, ha spiegato il portavoce vaticano Greg Burke.

Dopo che la giornata di domani sarà interamente occupata dal volo per la capitale cilena, martedì 16, a Santiago, il Papa incontrerà le autorità alla Moneda (tra cui anche il presidente eletto ma non ancora insediato, Sebastian Pinera), visiterà il presidente in carica, la socialista Michelle Bachelet, celebrerà la messa al Parque O’Higgins, visiterà il carcere femminile, avrà ancora incontri col clero e con i vescovi nella cattedrale, andrà al santuario del santo gesuita Alberto Hurtado, dove vedrà i suoi confratelli della Compagnia di Gesù.

Mercoledì 17 si sposterà a Temuco, a Sud, per la messa all’aeroporto di Maquehue e il pranzo con alcuni abitanti dell’Araucania, tra cui otto rappresentanti del popolo indigeno Mapuche, da tempo alla ricerca di un maggior riconoscimento. Di nuovo a Santiago, Francesco incontrerà i giovani nel santuario di Maipu quindi visiterà la Pontificia Università Cattolica.

Giovedì 18 il Papa volerà a Iquique, nel Nord del Paese, dove è alta la presenza di immigrati nelle miniere di rame e litio, e dopo la messa nel Campus Lobito e prima del pranzo al Santuario Nuestra Senora de Lourdes saluterà i malati e incontrerà due vittime della repressione del regime degli anni ’70, che gli consegneranno una lettera. Quindi la partenza per Lima.

Da qui, venerdì 19, Bergoglio si trasferirà subito a Puerto Maldonado, dove incontrerà i popoli dell’Amazzonia (consegnerà loro la Laudato si’ nelle lingue locali) e la popolazione locale, visitando anche il centro d’assistenza infantile Hogar Principito e pranzando con i rappresentanti delle genti amazzoniche nel Centro pastorale Apaktone. Rientrando a Lima, vi vedrà le autorità, andrà in visita al presidente Pedro Pablo Kuczynski (salvatosi di recente dall’impeachment, mentre lo scandalo di tangenti Odebrecht ha coinvolto i vari ultimi presidenti) e incontrerà i Gesuiti nella chiesa di San Pedro. Sabato 20, a Trujillo, messa sulla spianata costiera di Huanchaco, meta dei surfisti, giro in ‘papamobile’ nel quartiere “Buenos Aires” colpito l’anno scorso dalle inondazioni, incontro con i preti e celebrazione mariana per la Virgen de la Puerta.

Domenica 21 a Lima il Papa pregherà con 500 religiose contemplative, poi nella cattedrale sulle reliquie dei santi peruviani, incontrerà i vescovi e, oltre all’Angelus in Plaza de Armas, presiederà la messa nella base aerea Las Palmas, ultimo atto prima del rientro a Roma. Motti del viaggio: “Vi dò la mia pace” (Cile) e “Uniti per la speranza” (Perù). E visti i casi che hanno interessato la Chiesa locale, In Cile il Papa potrebbe incontrare vittime di abusi sessuali? “Non è sul programma, ma ciò non vuol dire che sia impossibile”, ha risposto Burke.

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