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Verso una (lunga) proroga delle restrizioni

Un pedone solitario con mascherina cammina per le vie del centro di Bienne (Canton Berna). Keystone / Peter Klaunzer

Le restrizioni adottare dal governo federale sono destinate a durare ancora settimane, se non mesi.

Il regime straordinario decretato lo scorso 16 marzo dovrebbe concludersi il 19 aprile ma, salvo clamorose sorprese, sarà prorogato oltre tale data.

Governo prudente

Secondo quanto è filtrato da un incontro tra una delegazione del Consiglio federale e i vertici dei principali partiti, di cui ha dato conto la NZZ am SonntagCollegamento esterno, al momento non è ancora possibile stimare l’evoluzione esatta della pandemia in Svizzera e sarebbe quindi illusorio ritenere che a breve si possa tornare gradualmente alla normalità, con la riapertura delle scuole e il ritorno al lavoro, almeno per le persone al di sotto dei 40 anni, come è stato avanzato in questi giorni.

Ma c’è anche un secondo fattore che invita alla prudenza. Sempre sulla stampa, più precisamente il SonntagsBlickCollegamento esterno, viene riportato infatti il contenuto di un documento confidenziale di Schutz & Rettung Zürich, l’organizzazione che raggruppa i servizi di emergenza della città di Zurigo (pompieri, sanitari, protezione civile) che risale a martedì scorso, in base al quale le attuali misure di contenimento decise a livello federale non sarebbero in grado di limitare in modo adeguato la diffusione della pandemia nel paese. 

Questo significa che nelle prossime settimane dovranno essere adottati provvedimenti ancora più restrittivi la cui durata risulterà “nettamente prolungata”. Lo scenario temporale evocato dal documento in questione si dilaterebbe a oltre le ferie scolastiche, che come noto terminano nel mese di agosto inoltrato.

Koch: È presto per trarre conclusioni

Il responsabile malattie infettive dell’Ufficio federale della sanità Daniel Koch in proposito annota che la situazione negli ultimi giorni “è rimasta più o meno stabile, è forse un primo segnale positivo riguardo alle misure intraprese, ma è comunque presto per trarre conclusioni” anche perché “la crescita esponenziale non è bloccata, ma è sicuramente rallentata”.

Una ricostruzione che viene vista con preoccupazione dal mondo economico che preme invece per una revoca graduale delle misure straordinarie che stanno pesando drammaticamente sui bilanci delle aziende.

Un danno per l’economia

“La chiusura totale sta chiedendo un tributo elevato” e ” migliaia di piccole e medie imprese saranno costrette a dichiarare fallimento”, ha affermato il capogruppo Udc (destra) Thomas Aeschi all’edizione domenicale della NZZ. Per scongiurare questa situazione, indica il politico democentrista, i giovani dovrebbero poter tornare al lavoro non appena il numero di nuove infezioni diminuisce significativamente e tutti i commerci – saloni di parrucchiere, centri di giardinaggio, macellerie, negozi di elettronica e studi dentistici – dovrebbero essere riaperti uno dopo l’altro.

Non lontano da questa visione anche Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori (Usi), che si attende una ripresa controllata dell’attività e per questo motivo occorre che le autorità diano immediatamente avvio alla pianificazione della ripresa nella Confederazione della produzione e del commercio.

Proroga del regime speciale anche in Italia

Intanto anche il governo italiano si appresta a prolungare le misure di protezione: il decreto Chiudi Italia scade venerdì prossimo ma è certa la sua proroga. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha precisato in proposito che la pandemia dà segni di rallentamento ma è improponibile un allentamento dei divieti prima di Pasqua.

“Stiamo assistendo a un appiattimento della curva, non ci sono ancora segnali di discesa ma va meglio”, sottolinea Silvio Brusaferro che però ammonisce: “Anche quando i casi di coronavirus scenderanno a zero, la vita non tornerà come prima per un bel po’ di tempo, almeno finché non verrà trovato un vaccino o un farmaco efficace contro la malattia”.

Dopo Pasqua prime timide riaperture

Per il viceministro della sanità Pierpaolo Sileri il picco sarà tra 7-10 giorni e poi inizierà la discesa. Il governo sta lavorando sull’ipotesi di estensione delle restrizioni per altri 15 giorni.

Tra il 15 e il 20 aprile potrebbero ripartire alcuni cantieri e industrie considerati strategici e successivamente qualche esercizio commerciale. Con l’estate è possibile che gradualmente possano aprire bar, ristoranti e altri locali ma tutto il processo sarà soggetto a nuovi protocolli di sicurezza e igiene.

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