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Covid, “situazione buona ma fragile” in Svizzera

Avventori nelle contestate terrazze adiacenti alle piste da sci.
Avventori nelle contestate terrazze adiacenti alle piste da sci. Keystone / Urs Flueeler

Nonostante la diffusione delle varianti, la situazione epidemiologica in Svizzera è da ritenersi complessivamente buona, anche se resta fragile. È la valutazione espressa da Virginie Masserey dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) nel consueto incontro con i media a Berna.

L’incidenza del Covid-19 è stabile in tutte le regioni del Paese, ha rilevato l’esperta federale, con un tasso di riproduzione del virus fluttuante attorno allo 0,9 (anche se in 8 cantoni è superiore a 1).

Presto il 60% dei nuovi casi saranno varianti mutate e più contagiose del ceppo di Wuhan, ha rilevato Virginie Masserey che si è detta comunque fiduciosa sul fatto che la campagna di vaccinazioni possa progredire in modo spedito: attualmente 221’000 persone – il 2,5% della popolazione – hanno già ricevuto le due dosi di vaccino.

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Al momento però, a giudizio dei consulenti scientifici del governo, il numero di persone immunizzate con il siero contro il Sars-cov2 è ancora troppo basso per avere un impatto significativo sull’epidemia. Non bisognerebbe quindi esagerare con gli allentamenti -periodicamente richiesti da economia e cantoni – per non ritrovarsi con un’impennata delle infezioni.

Da parte sua Martin Ackermann, presidente della commissione scientifica sul coronavirus incaricata dal Consiglio federale, ha osservato che le misure introdotte il 18 gennaio dal Governo hanno permesso di arginare l’incremento del numero di contagi, contrariamente a quanto successo per esempio nel Regno Unito: dall’inizio di febbraio la variante britannica si è infatti diffusa un po’ meno rapidamente del previsto.

Interpellata sull’apertura in alcuni cantoni delle terrazze dei ristoranti sulle piste sciistiche, Masserey ha insistito sulla pericolosità di questa pratica che non consente il rispetto delle distanze interpersonali.

In proposito c’è da registrare che sei cantoni, tra cui il Ticino, hanno deciso venerdì di chiudere questi spazi pubblici, dopo la presa di posizione di Berna che aveva ribadito la contrarietà dell’accesso alle terrazze con le disposizioni federali (Ordinanza Covid-19). Restano aperti invece i take-away. I dettagli della vertenza nel servizio del TG.

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