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Vaccini, anche CureVac chiede l’omologazione

Una dose del preparato CureVac.
Keystone / Jeroen Jumelet

Un quinto vaccino potrebbe aggiungersi nei prossimi mesi in Svizzera nella lotta contro il coronavirus.

Dopo l’approvazione di Pfizer/Biontech, Moderna e Johnson&Johnson anche la tedesco-neerlandese CureVac ha depositato la richiesta di omologazione a SwissmedicCollegamento esterno, così come AstraZeneca la cui domanda è ancora pendente.

Come i primi due preparati anche il gruppo di Tubinga si è basato sulla nuova tecnologia Rna messaggero (mRNA) che consiste nell’inoculare nell’organismo informazioni genetiche contenute in molecole di acido ribonucleico, che successivamente si degradano e spariscono, con cui le cellule producono copie della proteina Spike del coronavirus allo scopo di attivare il sistema immunitario contro questo tipo di infezione. Questa tecnica si sta rivelando particolarmente efficace contro il Covid, rispetto ai sieri tradizionali che utilizzano frammenti di virus (in genere l’adenovirus delle scimmie).

La notizia della richiesta di autorizzazione di CureVac cade in un momento cruciale della campagna di immunizzazione in Svizzera, su cui in questi giorni stanno piovendo non poche critiche per la lentezza con cui sta procedendo.

Oltre ai nuovi ritardi nelle forniture da parte di Moderna, faceva discutere l’acquisto da parte dell’Ufficio federale della sanità pubblica di 5 milioni di dosi di CureVac. La casa farmaceutica infatti indugiava, creando non pochi imbarazzi a Berna, a rivolgersi alle autorità federali, dopo aver inoltrato domanda di autorizzazione all’Agenzia europea per i medicinali Ema (che dovrebbe giungere entro giugno).

L’omologazione, ha precisato Swissmedic, avviene tramite la procedura di rolling submission che consente di valutare rapidamente i dati scientifici non appena questi vengono trasmessi dalle aziende nel corso della sperimentazione clinica, ma non è possibile fare previsioni sui tempi, come dimostra il caso AstraZeneca, il cui siero non ha ancora ricevuto il via libera dopo diversi mesi.

Finora la Confederazione ha ordinato anche 13,5 di dosi da Moderna, 6 milioni da Pfizer/BioNTech, 6 milioni da Novavax e 5,3 milioni da AstraZeneca.

Il farmaco immunizzante di CureVac, società con sede legale nei Paesi Bassi – ma con centrale a Tubinga (Germania) – si trova nella terza fase (l’ultima) di sperimentazione clinica sull’uomo che vede la partecipazione di 40’000 volontari in America Latina ed Europa.

Sull’andamento odierno dei contagi e le novità in ambito vaccinali il servizio del TG.

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