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Coronavirus, dal 6 giugno si torna (quasi) alla normalità

Passeggeri alla fermata del tram a Zurigo
Passeggeri alla fermata del tram a Zurigo Keystone / Ennio Leanza

Dal 6 giugno la Svizzera si avvicinerà sensibilmente alla normalità, dopo mesi di lockdown più o meno morbido. 

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Tra una decina di giorni riapriranno tutte le attività turistiche e ricreative, saranno ammessi gli assembramenti fino a 30 persone e si potranno organizzare manifestazioni con non più di 300 partecipanti.

La fine dell’uomo solo al comando

Il governo federale, che ha anticipato gli allentamenti di due giorni dalla data prevista, alla luce della netta riduzione dei contagi e dei ricoveri negli ospedali causati dal coronavirus, revocherà inoltre la “situazione straordinaria” il 19 di giugno. Questo significa che le decisioni non saranno più esclusiva del Consiglio federale.

Con l’inizio della Fase 2 lo scorso 27 aprile e le ulteriori aperture delle attività commerciali e dei ristoranti avvenute l’11 maggio non si sono infatti verificati i temuti aumenti di infezioni da sars-cov2 nel paese. Il servizio del TG;

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Alcune misure restano

Ciò non significa però che si ritornerà alla medesima situazione di prima. La ripresa di tutte le attività sarà condizionata dall’adozione di specifici piani di protezione e di distanziamento sociale e dove non sarà possibile mantenere le distanze i responsabili sono tenuti a garantire il tracciamento dei contatti (lista delle presenze) per poter eventualmente risalire alla catena di possibili futuri contagi. 

Le manifestazioni, tra cui eventi sportivi, concerti, cinema, fiere, ricorrenze familiari, sono autorizzate fino a 300 partecipanti. Dal 6 giugno riapriranno anche impianti di risalita, campeggi, piscine, centri benessere, case da gioco, parchi zoologici, discoteche e locali notturni per adulti. Alcune reazioni:

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Tavoli con più di 4 persone

Cadranno alcune restrizioni per bar e ristoranti (in particolare il divieto di gruppi con più di 4 persone) ma le consumazioni potranno effettuarsi esclusivamente al tavolo e bisognerà comunicare il nome di almeno un avventore.

Discoteche e nights, che chiuderanno tassativamente entro la mezzanotte, sono obbligati a tenere l’elenco delle presenze che non dovrà superare i 300 clienti per sera.

Restano valide le raccomandazioni alle aziende di favorire, dove possibile, il telelavoro. I dipendenti appartenenti alle categorie a rischio potranno continuare, se lo richiedono, a lavorare da casa.

Il commento da Berna Nicola Zala:

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