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Pandemia e clima: i leader del G7 alla ricerca di risposte comuni

due coppie a spasso vicino a una spiaggia
A fare gli onori di casa sono Boris Johnson e la moglie Carrie, che giovedì hanno incontrato il presidente statunitense Joe Biden e la consorte Jill. Copyright 2021 The Associated Press. All Rights Reserved.

Al centro delle discussioni del vertice che si apre venerdì in Cornovaglia vi sono soprattutto la lotta alla pandemia e i cambiamenti climatici.

Dopo mesi di videoconferenze, i leader di sette grandi potenze economiche tornano a discutere fino a domenica di questioni globali sedendosi intorno allo stesso tavolo.

Il vertice, che riunisce Stati Uniti, Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Canada e Giappone, si tiene nella località balneare di Carbis Bay, nel sud-ovest dell’Inghilterra. È una prima per il presidente americano Joe Biden, così come per Mario Draghi e Yoshihide Suga, mentre per Angela Merkel sarà l’ultima volta.

Il primo ministro britannico Boris Johnson, il cui Paese presiede quest’anno il G7, non potrà stringere la mano ai capi di Stato e di Governo che accoglierà: il summit deve infatti sottostare a una serie di misure per prevenire la contaminazione da coronavirus, compresi test quotidiani. Precauzioni tanto più necessarie in quanto il Regno Unito è confrontato con un’impennata delle contaminazioni causata dalla propagazione della variante Delta.

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Condividere i vaccini

Al centro delle discussioni vi sono la ripresa di un’economia paralizzata dalla pandemia e la condivisione più equa dei vaccini Covid da parte dei Paesi ricchi, che hanno accumulato un elevato numero di dosi a spese di quelli più poveri.  

I leader del G7 dovrebbero accordarsi al fine di fornire “almeno un miliardo di dosi”, ha indicato Downing Street. L’obiettivo è anche di aumentare la capacità di produzione e di “porre fine alla pandemia entro il 2022”.

“È giunto il momento che le democrazie più importanti e tecnologicamente più avanzate si assumano le loro responsabilità e vaccinino il resto del mondo, perché nessuno è protetto finché tutti non sono protetti”, ha dichiarato Boris Johnson.

Gli Stati Uniti hanno già promesso 500 milioni di dosi e il Regno Unito 100 milioni, principalmente attraverso lo schema di condivisione Covax.

Per molte organizzazioni non governative, ciò è però insufficiente: il G7 deve approvare la sospensione dei brevetti sui vaccini per permettere la produzione di massa. Washington e Parigi sono favorevoli, mentre la Germania si oppone fermamente.

“Al tasso attuale di immunizzazione, le nazioni  a basso reddito impiegherebbero 57 anni per raggiungere lo stesso livello di protezione dei Paesi del G7. Questo è moralmente inaccettabile, ma anche controproducente, dato il rischio rappresentato dalle mutazioni dei coronavirus”, sottolinea l’Ong Oxfam.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha anche invitato le aziende farmaceutiche a donare il 10% delle dosi vendute e ha auspicato che il G7 approvi l’obiettivo del 60% di africani vaccinati entro la fine di marzo 2022.

Sempre per quanto concerne il tema pandemia, il G7 chiederà anche una nuova indagine dell’OMS sull’origine del coronavirus.

Il commento da Londra:

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Riscaldamento climatico

La lotta contro il riscaldamento globale sarà l’altra priorità del summit, prima della grande conferenza sul clima dell’ONU (COP26) prevista in novembre in Scozia.

Boris Johnson punta a un “Piano Marshall” per aiutare i Paesi in via di sviluppo a decarbonizzare le loro economie, secondo il Times, simile al massiccio finanziamento degli Stati Uniti per la ricostruzione europea dopo la Seconda guerra mondiale.

A maggio, i ministri dell’ambiente del G7 si sono impegnati a porre fine al sostegno governativo per le centrali a carbone quest’anno, promettendo “sforzi ambiziosi e accelerati” per ridurre le loro emissioni di CO2.

Prima dell’inizio del vertice, Johnson e Biden hanno mostrato un fronte comune sull’emergenza climatica, approvando una nuova “Carta Atlantica” che sottolinea anche la necessità di affrontare i cyberattacchi. Boris Johnson ha descritto la relazione tra Londra e Washington come “indistruttibile”.

Se i due alleati sono sulla stessa lunghezza d’onda sulle grandi questioni internazionali, come le sfide poste dalla Cina o dalla Russia, che saranno anche affrontate al G7, le tensioni persistono sull’Irlanda del Nord, al centro di una controversia post-Brexit tra il Regno Unito e l’Unione europea.


Mentre Joe Biden si è astenuto da qualsiasi critica pubblica, i leader europei intendono ricordare a Boris Johnson il loro impegno circa gli accordi firmati sin qui, accordi che Londra vuole rimettere in discussione dopo la collera che hanno suscitato nella provincia britannica. Secondo la polizia locale, 3.000 persone hanno manifestato a Belfast giovedì sera contro i nuovi accordi post-Brexit.

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