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Paghetta: i genitori “latini” la versano più tardi

Le abitudini in materia di paghetta ai figli in Svizzera sono sensibilmente diverse a seconda della regione linguistica. KEYSTONE/STR sda-ats

(Keystone-ATS) I genitori della Svizzera romanda iniziano più tardi a versare una paghetta ai figli rispetto a quelli della Svizzera tedesca. Ancora più tardivi e “oculati” si dimostrano i ticinesi, secondo il primo studio sull’argomento pubblicato oggi dal Credit Suisse (CS).

L’indagine della banca fa emergere, accanto a un “Röstigraben”, anche un “Polentagraben”. Nella Svizzera tedesca il 63% dei bambini di 7 anni riceve la paghetta, contro soltanto il 18% in Romandia.

In Ticino i genitori riconoscono invece ai propri figli la capacità di usare del denaro soltanto a partire dagli 8 anni d’età. Le somme concesse sono inoltre più modeste.

I genitori dei cantoni tedescofoni sono più rigorosi con i pargoli: di regola non concedono anticipi quando questi hanno finito i soldi. E se lo fanno, soltanto in cambio di lavoretti in casa o in giardino.

Nei cantoni “latini” i bambini ottengono più spesso degli aiuti supplementari: “in questo modo si familiarizzano fin da piccoli con il principio dell’indebitamento”, ha sottolineato davanti alla stampa Michael Hertmann, responsabile dell’istituto sotomo, che ha realizzato lo studio per conto di CS.

L’indagine – si legge in una nota – si basa su due sondaggi separati, condotti dagli istituti amPuls e sotomo, con interviste a più di 14’000 adulti di tutte le regioni linguistiche: circa la metà degli intervistati aveva almeno un figlio fra i 5 e i 14 anni d’età.

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