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Oxafam: 10’000 persone al giorno muoiono perchè senza cure

Le fortune dei super-ricchi sono aumentate del 12% lo scorso anno, mentre 3,8 miliardi di persone, che costituiscono la metà più povera dell'umanità, hanno visto decrescere quel che avevano dell'11%. KEYSTONE/AP/DANIEL MOREL sda-ats

(Keystone-ATS) Le fortune dei super-ricchi sono aumentate del 12% lo scorso anno, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre 3,8 miliardi di persone, che costituiscono la metà più povera dell’umanità, hanno visto decrescere quel che avevano dell’11%.

L’anno scorso, da soli, 26 ultramiliardari possedevano l’equivalente ricchezza della metà più povera del pianeta. Una concentrazione di enormi fortune nelle mani di pochi, che evidenzia l’iniquità sociale e l’insostenibilità dell’attuale sistema economico.

Un dato, quello sull’Olimpo della ricchezza, che è la rappresentazione estrema del divario patrimoniale registrato lo scorso anno: a metà 2018 l’1% più ricco deteneva infatti poco meno della metà (47,2%) della ricchezza aggregata netta, contro un magro 0,4% assegnato alla metà più povera della popolazione mondiale, 3,8 miliardi di persone.

Lo indica il Rapporto di Oxfam, diffuso oggi alla vigilia del meeting annuale del Forum economico mondiale (WEF) di Davos. Il documento rivela come il persistente divario tra ricchi e poveri comprometta i progressi nella lotta alla povertà, danneggi le nostre economie e alimenti la rabbia sociale in tutto il mondo.

L’aumento della povertà estrema che colpisce in primis i contesti più vulnerabili del globo, come l’Africa subsahariana. L’enorme disuguaglianza che caratterizza il nostro tempo, inoltre, colpisce soprattutto donne e ragazze.

Lo studio mette inoltre in evidenza le responsabilità dei governi, in ritardo nell’adottare misure efficaci per contrastare questa galoppante disuguaglianza. Servizi essenziali come sanità e istruzione infatti continuano a essere sotto-finanziati, la lotta all’elusione fiscale ristagna, mentre le grandi corporation e i super-ricchi contribuiscono fiscalmente meno di quanto potrebbero.

“Non dovrebbe essere il conto in banca a decidere per quanto tempo si potrà andare a scuola o quanto a lungo si vivrà – sottolinea Winnie Byanyima, direttrice di Oxfam International -. Eppure è proprio questa la realtà di oggi in gran parte del mondo. Mentre multinazionali e super-ricchi accrescono le loro fortune a dismisura, spesso anche grazie a trattamenti fiscali privilegiati, milioni di ragazzi – soprattutto ragazze – non hanno accesso a un’istruzione decente e le donne continuano a morire di parto”.

Per potenziare il finanziamento dei sistemi di welfare nazionali, è necessario rendere più equo il fisco. Invertendo la tendenza pluridecennale, che ha portato alla graduale erosione di progressività dei sistemi fiscali e a un marcato spostamento del carico fiscale dalla tassazione della ricchezza e dei redditi da capitale, a quella sui redditi da lavoro e sui consumi. Una proposta che parte da alcune evidenze, che fotografano l’ingiustizia fiscale di cui inevitabilmente fanno le spese i più poveri.

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