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Onore al merito con Balzan

La Comunità di Sant'Egidio aiuta i disperati di ogni parte del mondo. santegidio.org

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato giovedì a Roma i premi 2004 della fondazione italo-svizzera Balzan.

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 novembre 2004 - 15:23

Tra i cinque premiati di quest'anno anche la Comunità di Sant'Egidio, nota per il suo impegno umanitario di pace e fratellanza fra i popoli.

E' stata l'Accademia dei Lincei a Roma ad accogliere ques'anno la cerimonia di assegnazione dei premi Balzan 2004.

Presente anche il presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, che ha consegnato di persona i preziosi riconoscimenti: 1 milione di franchi ciascuno per lo storico inglese Colin Renfrew, specializzato in ricerche sulla preistoria, la ricercatrice americana Nikki Ragozin Keddie, esperta di mondo islamico, il medico inglese Michael Marmot, studioso di epidemiologia sul piano sociale, e il matematico belga Pierre Deligne, per i suoi contributi in diversi ambiti della matematica.

Un premio straordinario di 2 milioni di franchi per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli, assegnato al massimo una volta ogni tre anni, è stato preso in mano invece dai rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio.

In memoria di Eugenio Balzan

Un premio prestigioso quello intitolato al giornalista e imprenditore italiano Eugenio Balzan fuggito dal fascismo negli anni '30 e morto a Lugano nel 1953.

Fu la figlia Angela Lina, nel 1956, a istituire la Fondazione Balzan. Usando la cospicua eredità lasciatale dal padre, ne volle onorare la memoria con un premio destinato a scienziati e personalità meritevoli nel campo della solidarietà e della pace.

Il premio Balzan si annovera, accanto al premio Nobel, tra i principali riconoscimenti in campo scientifico, culturale e umanitario. Ma, a differenza di altre istituzioni, la Fondazione Balzan stabilisce ogni anno le discipline premiate.

Nella Comunità di St. Egidio vince la pace

Il riconoscimento speciale è stato dunque assegnato alla Comunità romana di Sant'Egidio per il suo impegno a favore della pace e della fratellanza fra i popoli.

"Non possiamo negare che questo premio ci riempie di gioia", ha dichiarato a swissinfo Andrea Riccardi fondatore della Comunità all'inizio degli anni '70.

La Comunità ha varcato i confini italiani già pochi anni dopo la sua nascita, impegnandosi in tutto il mondo attraverso comunità locali e con iniziative di aiuto ai poveri, nonché con la realizzazione di programmi di cooperazione e di intervento umanitario.

Dalla metà degli anni '80, oltre all'attività pratica in campo sociale, la Comunità di Sant'Egidio si è impegnata sempre più per la pace, a favore dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso.

Quest'impegno si è concretizzato tra l'altro nell'organizzazione di incontri internazionali, con rappresentanti di diverse religioni e con personalità di spicco del mondo politico e economico.

"È il riconoscimento per il nostro lavoro nel campo della pace ma anche dell'assistenza ai malati di Aids in Africa soprattutto in Mozambico. È in questo settore che investiremo i soldi", ha annunciato Riccardi.

Piacevole sorpresa

La sede della Comunità si trova in uno dei quartieri più caratteristici della capitale: Trastevere. Un ex-convento di Carmelitane, accoglie gli uffici del gruppo. È qui che i vertici di St. Egidio decidono le strategie. Una presenza capillare in ben 45 paesi nel mondo per un totale di 30 mila volontari.

"Io sentii parlare di questo premio - la prima volta - quando venne assegnato a Papa Giovanni, un Papa che parlava di pace" ricorda ancora Riccardi.

Quando ci hanno annunciato che anche noi avremmo avuto questo riconoscimento mi sono detto ... beh! Anche noi allora stiamo lavorando per la pace".

Dopo Papa Giovanni il premio è stato attribuito a Madre Teresa di Calcutta, il Comitato della Croce Rossa internazionale. L'ultimo, nel 2000, è stato assegnato al pachistano Abdul Sattar Edhi, fondatore di un organizzazione che lotta contro la miseria.

Una goccia nel mare

"Noi continuiamo a sognare un mondo piu' giusto con al centro i poveri. Pensiamo alla Costa D'avorio, all'Uganda dilaniata da una tremenda guerra civile. Ma non solo. Non è giusto che alle porte dell' occidente continuino a regnare povertà, ingiustizia, malattie. Non è nemmeno prudente. Prima o poi, da quella parte del mondo verrà un grido di disperazione, verrà la violenza contro il mondo ricco", aggiunge Riccardi.

A suo avviso, le torri gemelle a New York, gli attentati di Madrid sono segnali fin troppo chiari che una parte del mondo si sta ribellando. La prospettiva potrebbe essere una guerra permanente, un conflitto di civiltà apocalittico.

"In questo mondo tanti possono fare la guerra, atti terroristici. Ma tanti possono anche combattere per la pace. Noi siamo fra questi e continuiamo a crederci".

Pace con diplomazia

Riccardi sa di cosa parla. St. Egidio è una comunità molto attiva anche nella diplomazia parallela. A lei vanno ascritti gli accordi di pace in Mozambico, la pace fra laici e musulmani in Algeria. Una diplomazia che alle volte infastidisce, disturba.

"Sono gli stati che devono trattare, è la diplomazia riconosciuta a doverlo fare. Ciò non vuol dire che chi crede nella pace non possa contribuirvi. La ricetta non è impossibile", dice Riccardi. "Al tavolo delle trattative basta cercare ciò che unisce e non ciò che divide".

swissinfo, Paolo Bertossa, Roma

Fatti e cifre

Dal 1961 100 personalità e organizzazioni umanitarie hanno ricevuto il Premio Balzan, per un ammontare di oltre 48 milioni di franchi svizzeri.
Dotazione dei premi: annualmente 4 milioni di franchi svizzeri per le scienze umane, le arti, la fisica, la matematica, le scienze naturali e la medicina.
Ogni tre / cinque anni viene conferito un premio straordinario di 2 milioni di franchi svizzeri per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli.

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In breve

Premiati del 2004 e motivazione:

Nikki R. Keddie, USA: diffusione della conoscenza del mondo musulmano del XX secolo

Andrei Colin Renfrew, Gran Bretagna: opere rivoluzionarie su temi centrali della preistoria europea e mondiale

Michael Marmot, Gran Bretagna: fondatore dell’epidemiologia sociale

Pierre Deligne, Belgio: notevoli contributi in diversi domini della matematica

Comunità di Sant’Egidio, Italia: rilancio nel mondo della convivenza pacifica tra gruppi di etnia diversa e promozione dell’azione umanitaria, di pace e di fratellanza tra i popoli

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