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Piante transgeniche: per quale motivo e per chi?

In Svizzera come in Europa, la popolazione diffida delle piante geneticamente modificate (PGM). Attualmente, tre consumatori su quattro non sono disposti a mangiare questi prodotti. Condividete questa reticenza?

Dopo diversi anni di studi, i ricercatori del Programma nazionale di ricerca ritengono che in futuro l’atteggiamento dei consumatori potrebbe cambiare. Ad esempio se i cereali o la verdura transgenica costassero di meno rispetto ai prodotti tradizionali. Oppure se si potessero conservare più a lungo o se consentissero di coltivare in modo più ecologico e sostenibile.

In caso di soppressione della moratoria, sareste disposti a mangiare PGM coltivate in Svizzera? E quali sono le argomentazioni decisive pro e contro queste piante? Dite la vostra.

In Svizzera, una moratoria introdotta nel 2005 vieta la coltivazione di organismi geneticamente modificati (ogm) a fini commerciali. Le piante transgeniche si trovano solamente nei laboratori, nelle serre e sulle piccole parcelle a cielo aperto dei ricercatori.

Per i prodotti importati, tutti gli alimenti che contengono ogm devono essere sottoposti a un’autorizzazione (da rinnovare ogni cinque anni). La presenza di ingredienti transgenici deve essere chiaramente indicata sull’etichetta.

La Svizzera autorizza la vendita di quattro varietà transgeniche: una di soia e tre di mais. Le domande pendenti riguardano oltre 30 tipi di soia, mais, colza e cotone.

Ogni anno, le autorità sanitarie effettuano controlli nei negozi e non di rado trovano piccole quantità di ogm vietati o non segnalati sull’etichetta.

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