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Nuovo comandante delle Guardie svizzere

Il nuovo capo delle Guardie svizzere Elmar Theodor Mäder swissinfo.ch

Il Papa ha designato il nuovo responsabile delle Guardie svizzere: si tratta dell’attuale vice-comandante Elmar Theodor Mäder di Henau, nel Canton San Gallo.

Subentrerà al dimissionario Pius Segmüller che ha assunto la carica di capo della polizia a Lucerna.

L’attesa, dopo le dimissioni di Segmüller, è durata circa un mese e mezzo: sabato è infatti giunta la notizia della nomina del nuovo comandante delle Guardie svizzere al Vaticano. Elmar Theodor Mäder, vice-comandante negli ultimi 4 anni, assumerà il compito di dirigere lo storico corpo elvetico.

Nato il 28 luglio 1963 a Henau (San Gallo), Mäder è sposato e ha tre figli. Ha frequentato la Scuola superiore di economia e scienze sociali di San Gallo e la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Friburgo, laureandosi in diritto.

Il capo dei militi svizzeri alla Santa sede è stato cancelliere di tribunale, impiegato in una società fiduciaria e consulente fiscale. Il 2 giugno 1998 è stato nominato vice-comandante della Guardia svizzera pontificia.

“Il compito di assicurare la protezione del Pontefice rappresenta una sfida quotidiana”, ha dichiarato Mäder, soddisfatto per l’incarico ricevuto. Il nuovo comandante vuole porre le sue priorità sul reclutamento e la formazione.

Nuovo interesse per questa attività

Va notato che, da qualche tempo, non vi sono più grossi problemi di reclutamento. Dopo le difficoltà che si registravano ancora alcuni anni orsono, attualmente giunge regolarmente un numero sufficiente di candidature per il più “piccolo esercito del mondo”, che conta 110 militi.

Un interesse legato alle nuove possibilità di formazione accordate dal Vaticano. Dal 2001, le guardie della Santa sede possono seguire una serie di corsi che permettono loro di ottenere un diploma di specialisti di sicurezza.

Ritorno alla normalità

Pius Segmüller, che aveva dato le dimissioni dall’incarico lo scorso 24 settembre per ragioni familiari, ha riportato un clima di fiducia e di normalità all’interno del corpo svizzero. 4 anni fa era stato infatti scosso da una terribile strage.

L’allora comandante Alois Estermann e sua moglie erano stati uccisi da Cédric Tornay. Il giovane membro delle Guardie svizzere – stando alla ricostruzione del Vaticano – si era poi suicidato sparandosi in bocca.

Archiviata dalla Santa sede, la vicenda giudiziaria non sembra comunque completamente terminata: gli avvocati della madre di Tornay, convinti dell’innocenza del giovane milite, intendono riaprire il caso.

swissinfo e agenzie

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