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Nuove restrizioni nel diritto d’asilo

Keystone

Appena un anno dopo l'entrata in vigore dell'ultima revisione delle leggi sull'asilo e sugli stranieri, la Svizzera pensa di dare un nuovo giro di vite in questo campo. Il governo ha messo in consultazione mercoledì due progetti di modifiche. Il termine per le prese di posizione scade il 15 aprile.

Illustrando i nuovi disegni governativi, la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf, che aveva già anticipato alcune misure, mercoledì ha motivato le proposte con la necessità di accelerare e rendere più efficiente la procedura d’asilo, nonché lottare in maniera efficace contro gli abusi.

Le misure preconizzate a suo tempo dal suo predecessore Christoph Blocher, poi approvate in votazione popolare ed entrate in vigore il 1° gennaio 2008, hanno certamente avuto un effetto positivo. Ma nella pratica sono pure emerse alcune lacune, ha osservato la ministra.

Il settore dell’asilo si trova costantemente ad affrontare nuove sfide. Per essere credibile ed efficace, la politica in materia “deve adeguarsi di continuo e fornire le basi legali necessarie per tenere conto di tali sfide”, ha giustificato Eveline Widmer-Schlumpf.

Impennata richieste

La consigliera federale ha ricordato che nel 2008 le domande d’asilo in Svizzera sono progredite di ben il 53,1%, raggiungendo il livello più alto degli ultimi cinque anni. Un incremento sul quale hanno inciso soprattutto i richiedenti provenienti da Eritrea, Somalia, Nigeria, Iraq e Sri Lanka.

Nel caso degli eritrei, si tratta in gran parte di persone che rifiutano di prestare il servizio militare. Per costoro in futuro non ci dovrebbe più essere posto in Svizzera. L’obiezione di coscienza e la diserzione, secondo i progetti governativi, non sarebbe considerata una ragione per concedere l’asilo.

Beninteso, una guerra civile resterebbe motivo di non allontanamento dalla Svizzera ed anche chi rischia di subire trattamenti disumani se rimpatriato continuerà ad essere ammesso a titolo provvisorio nella Confederazione, ha puntualizzato la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

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Consultazione

Questo contenuto è stato pubblicato al La consultazione è la procedura attraverso la quale viene richiesto il parere a tutti gli ambienti interessati o toccati da una modifica legislativa. Durante la preparazione di leggi importanti o di progetti di considerevole portata, il Consiglio federale o il Dipartimento incaricato del dossier presentano l’idea ai cantoni, ai partiti, ai comuni e alle varie…

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Disciplina nella Confederazione e all’estero

Il Consiglio federale vuole pure reprimere le attività politiche in Svizzera perseguite unicamente allo scopo di motivare la qualità di rifugiato. Sarebbero sanzionate penalmente anche le persone che danno una mano ai richiedenti l’asilo in tali attività abusive.

Un’altra possibilità che l’esecutivo elvetico vuole abolire è quella di depositare una domanda d’asilo presso una rappresentanza svizzera all’estero. La Svizzera è l’unico paese europeo che consente tale prassi, benché la maggior parte di tali domande siano infondate.

Per evitare lungaggini, il governo suggerisce una nuova procedura celere, svolta interamente per scritto, per le domande di riesame e quelle multiple (ossia presentate in più di uno Stato). Chi deposita una domanda di riesame beneficia già del soccorso d’emergenza, che in futuro sarebbe concesso anche a chi presenta più domande.

Reazioni contrastanti

Il progetto è stato accolto positivamente dal Partito liberale radicale (PLR). Il Partito popolare democratico (PPD) in linea di principio lo accetta, ma vuole esaminarlo in modo approfondito prima di prendere posizione.

Per l’Unione democratica di centro (UDC), l’inasprimento delle disposizioni sull’asilo è necessario, ma le misure proposte dal governo arrivano troppo tardi. Il partito nazional-conservatore rimprovera alla ministra di giustizia e polizia di avere inutilmente tergiversato, invece di affrontare tempestivamente il problema dei disertori eritrei. L’UDC critica d’altra parte l’idea di abolire la possibilità di depositare una domanda d’asilo in una rappresentanza svizzera all’estero.

Profondamente preoccupato dai progetti governativi si dichiara il Partito socialista, che si oppone categoricamente. A suo avviso, se le proposte fossero accettate, si passerebbe da una legge sull’asilo a una legge contro l’asilo.

Sulla stessa lunghezza d’onda dei socialisti sono l’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati, la sezione svizzera di Amnesty International e l’Osservatorio svizzero sul diritto d’asilo e degli stranieri. In un comunicato congiunto, le tre Ong biasimano la politica governativa, che ridurrebbe la protezione delle persone che fuggono da guerre e da persecuzioni.

swissinfo con agenzie

Sono state depositate 16’606 domande, ossia il 53,1% in più del 2007. Un balzo intervenuto dopo tre anni di stabilità. Si tratta del numero di richieste più elevato dal 2003.

La classifica dei paesi di provenienza dei richiedenti è guidata dall’Eritrea, con 17,2% del totale delle domande. Seguono la Somalia con il 12,1% e l’Iraq con l’8,7%.

Complessivamente hanno ottenuto l’asilo 2261 persone, pari a un incremento del 47% confronto all’anno precedente.

Le domande respinte sono state 4’483, pari al 18% in più del 2007, mentre i casi di non entrate nel merito sono stati 3’073 (+15%).

Il numero delle domande pendenti è invece diminuito dello 0,7% a quota 40’794.

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