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Nuova tappa nella ricerca di vita extraterrestre

Una visione artistica del "Tridente di Nettuno". ESO

Una squadra guidata da scienziati svizzeri ha scovato un nuovo gruppo planetario formato da tre pianeti al di fuori dal nostro sistema solare.

La notizia è stata diffusa mercoledì dalla rivista scientifica Nature. Secondo i ricercatori, è così stata raggiunta un’altra tappa nella ricerca della vita nell’universo.

“Questa scoperta rappresenta un passo importante nella caccia ad un sistema planetario simile al nostro”, ha detto a swissinfo Michel Mayor, professore al Dipartimento di astronomia dell’Università di Ginevra e responsabile del gruppo di ricercatori.

Il nuovo sistema comprende tre pianeti ed un anello di asteroidi simile a quello fra Marte e Giove. Battezzato “Il tridente di Nettuno”, si situa nella costellazione di Puppis, a circa 40 anni luce dalla Terra.

Due dei pianeti sono rocciosi ed hanno una massa da dieci a diciotto volte maggiore di quella della Terra. Il terzo è invece di natura gassosa ed è leggermente più grande. Ruotano attorno ad una stella un po’ più piccola del Sole, appena visibile ad occhio nudo dalla terra.

Scoperta “sensazionale”

“I due corpi rocciosi possono essere più pesanti rispetto alla terra ma ci sono molti elementi che suggeriscono delle similarità con il nostro sistema solare”, ha rilevato Mayor.

Secondo il professore ginevrino, che è stato coadiuvato anche dai colleghi bernesi Willy Benz e Yann Alibert, questi pianeti sono molto piccoli in scala cosmica: la maggior parte dei circa 180 esopianeti censiti finora sono molto più imponenti e sono di composizione gassosa.

La loro individuazione viene giudicata sensazionale. Potrebbe in effetti aiutare il mondo scientifico a capire il processo di formazione dei pianeti.

Attualmente numerosi scienziati pensano che i pianeti si formino tramite l’agglomerazione di granelli di polvere.

“Non ci sono dubbi che ora potremo meglio comprendere la grande diversità che abbiamo osservato sin dalla scoperta del primo esopianeta, avvenuta 11 anni fa”, ha aggiunto Mayor.

Alla ricerca della vita

L’obiettivo a lungo termine dei “cacciatori” di pianeti è di scoprire una vita extraterrestre. Molti ritengono che vi siano più probabilità di trovarne traccia su piccoli pianeti rocciosi, ha indicato Mayor.

Il nuovo passo nell’universo è stato permesso grazie ad un sofisticato strumento installato all’interno dell’Osservatorio europeo australe a La Silla, in Cile: lo Higher Accuracy Radial Velocity Planet Searcher (HARPS).

“Lo HARPS è attualmente la macchina ‘a caccia di pianeti’ più avanzata al mondo”, ha aggiunto lo studioso.

Per ora gli strumenti di misurazione di cui dispongono gli astronomi non sono tuttavia sufficientemente sensibili per focalizzare oggetti di dimensioni simili alla Terra. C’è però la speranza che ciò divenga possibile a medio termine.

swissinfo e agenzie

I tre nuovi pianeti dispongono di una massa simile a quella di Nettuno, cioé 10-18 volte quella della terra.
Si trovano nella costellazione di Puppis, a circa 40 anni-luce dalla terra.
A titolo di paragone, la luce impiega 8.3 minuti a percorrere la distanza tra il nostro Sole e la terra.

La squadra di scienziati è composta da 14 astronomi provenienti da 8 istituti di ricerca europei.

I rappresentanti svizzeri sono Michel Mayor e Christophe Lovis dell’Università di Ginevra e Willy Benz e Yann Alibert dell’ateneo di Berna.

Nel 1995, Michel Mayor e Didier Queloz erano stati i primi astronomi a scoprire un eso-pianeta (pianeta posto al di fuori del nostro sistema solare).

Oggi, sono stati scoperti più di 180 eso-pianeti.

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