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Nuova regolamentazione per i fondi in giacenza

Oltre 10 anni dopo la delicata vicenda dei risparmi depositati nelle banche svizzere dalle vittime del nazismo, il governo ha deciso di adeguare ulteriormente le norme sui fondi in giacenza. Gli istituti finanziari dovranno intraprendere ogni passo per ricercare gli aventi diritto.

Secondo il progetto governativo, posto in consultazione fino al 30 novembre, le banche e altri intermediari finanziari devono “adottare tutte le misure che si possono ragionevolmente esigere da loro per evitare l’interruzione del contatto con il creditore o il suo rappresentante e per ripristinare il contatto interrotto”.

La formulazione aperta permette agli intermediari finanziari di mantenere e sviluppare l’attuale regolamento di autodisciplina. Il progetto – che prevede modifiche del Codice delle obbligazioni, di quello civile e di procedura civile – li assoggetta tuttavia all’obbligo di documentazione e di conservare gli incarti. Lo Stato non si assume la responsabilità delle parti contrattuali per quanto riguarda i fondi, indica il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) in un comunicato pubblicato mercoledì.

Se le misure intraprese dall’ultimo contatto con il creditore o il suo rappresentante non danno esito, dopo un periodo di 30 anni gli intermediari finanziari devono rivolgersi ad un giudice incaricato di stilare la dichiarazione di scomparsa. Il magistrato provvede a che venga avviata un’ultima ricerca dell’avente diritto e dei suoi eredi. Se la ricerca non ha un esito positivo, i fondi in giacenza vengono messi a disposizione della collettività.

Secondo le disposizioni transitorie, gli istituti finanziari non dovranno avviare una procedura di dichiarazione di scomparsa per i fondi in giacenza da oltre 30 anni al momento dell’entrata in vigore delle modifiche di legge. Il ricavo della liquidazione di questi vecchi oneri sarà devoluto per metà alla Confederazione e per metà ai Cantoni. In base a stime, questo disciplinamento interessa valori patrimoniali di un importo pari a circa 400 milioni di franchi.

swissinfo.ch e agenzie

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