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No-vax e commissione etica contro l’obbligo indiretto del vaccino

Sanitaria prepara una dose di vaccino.
Sul vaccino dibattito sempre acceso in Svizzera dove gli oppositori si mobilitano e interviene anche la Commissione etica. Keystone / Georgi Licovski

Mentre nel paese i "coronascettici" si mobilitano la Commissione etica prende posizione contro l'obbligo indiretto di vaccinazione.

Manifestazioni, cui hanno preso parte centinaia di persone, si sono svolte a Sciaffusa, Briga e Bellinzona. In particolare, nella località vallesana la dimostrazione è avvenuta non lontano dagli stabilimenti della Lonza a Visp, dove viene prodotto il principio attivo del vaccino della statunitense Moderna. In tutte e tre le città le manifestazioni sono state autorizzate dalle autorità locali.

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Intanto la Commissione nazionale d’etica per la medicina (CNE) è intervenuta sul tema sostenendo in un documento che un obbligo “indiretto” della vaccinazione mina il principio della libertà di scelta, che include il diritto di esporsi ai rischi di infezione, e quindi non è da ritenersi giustificato.

Obbligo indiretto che secondo alcuni deriverebbe dalle misure adottate dalle autorità con le quali ai non vaccinati viene precluso l’accesso in determinati ambiti sociali.

La CNE è dell’opinione che il principio della responsabilità individuale sia assolutamente centrale nella fase attuale della pandemia, anche se, viene sottolineato, la solidarietà sociale rimane un fattore decisivo per affrontare con successo il Covid-19 e gestirlo a lungo termine.

L’obiettivo condivisibile di aumentare la proporzione di individui trattati con preparati immunizzanti, evidenzia la commissione, va però raggiunto con politiche di informazione – se necessario mirate in funzione del livello formativo della gente – piuttosto che con la costrizione indiretta dei cittadini.

Nel documento non vi è però una chiara presa di posizione sulla questione relativa alla disparità di trattamento della vaccinazione e dei test dal profilo finanziario. Ma in un’intervista pubblicata da Tagesanzeiger.ch, la presidente della CNE Andrea Büchler definisce l’abolizione dei test gratuiti come “problematica” se nello stesso tempo viene esteso l’obbligo di avere un certificato, la cui validità deve essere limitata nel tempo.

In proposito il Consiglio federale aveva deciso mercoledì che dal primo ottobre i costi del test per il certificato Covid per le persone asintomatiche non saranno più assunti dalla Confederazione come avvenuto finora.

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