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Harvey Weinstein colpevole di stupro, rischia 25 anni

Weinstein mentre entra in tribunale scortato da poliziotti.
Weinstein assolto dall'accusa più grave di "aggressione sessuale predatoria". Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved.

L'ex produttore cinematografico Harvey Weinstein è stato riconosciuto colpevole per due capi di imputazione e non colpevole delle altre tre imputazioni.

Dopo le accuse di oltre cento donne e il primo processo basato sulla denuncia di due tra queste, Harvey Weinstein è da lunedì ufficialmente uno stupratore. L’ex “re di Hollywood” rischia da cinque e 25 anni di prigione e fino a quattro anni di libertà condizionata dopo esser stato riconosciuto colpevole a New York di due capi di imputazione: atto sessuale criminale di primo grado e stupro di terzo grado.

La giuria ha scagionato Weinstein di altre tre imputazioni, tra cui la più grave, atto sessuale criminale predatorio, che avrebbe comportato l’ergastolo.

“È un nuovo giorno per le coraggiose donne che hanno denunciato Weinstein. Abbiamo un debito di riconoscenza nei vostri confronti”, ha commentato dopo il verdetto il procuratore di New York Cyrus Vance Jr. che aveva dato luce verde al processo. 

Dopo quasi cinque giorni in camera di consiglio, la giuria ha invece scagionato Weinstein di altre tre imputazioni, tra cui la più grave, atto sessuale criminale predatorio, avrebbe comportato l’ergastolo, ma il “due volte colpevole” ha stabilito un precedente dando parziale soddisfazione al movimento #MeToo scaturito dallo scandalo. 

L’ex boss della Miramax, che è incriminato per molestie e stupro anche a Los Angeles, era in aula alla lettura del verdetto, dopo di che è stato preso in consegna dalla polizia e trasferito fuori dall’aula in manette. A dispetto della richiesta dei suoi legali, che avevano invocato il suo malfermo stato di salute e la buona condotta nelle settimane del processo, Weinstein aspetterà in prigione la sentenza che il giudice Jason Burke ha fissato per l’11 marzo.

L’epilogo del caso scoppiato quando nell’autunno 2017 New York Times e New Yorker avevano scoperchiato uno scandalo apparentemente di dominio pubblico nel mondo del cinema, complica il lavoro della magistratura californiana: Los Angeles e New York dovranno accordarsi per trasportare Weinstein in California quando comincerà il secondo processo perché la California non consente procedimenti in contumacia.

Sei donne, tra cui l’attrice dei “Soprano” Annabella Sciorra, avevano testimoniato di aver subito molestie e stupri da parte di Weinstein, ma il lavoro della procura si era basato sulle denunce di due soltanto: l’ex assistente alla produzione Miriam Haley, che Weinstein aveva costretto a un atto di sesso orale nel suo appartamento di Manhattan nel 2006, e Jessica Mann, ex aspirante attrice, stuprata in una camera di hotel nel 2013.

Le considerazioni del nostro corrispondente da Washington.

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Appello

All’uscita dall’aula uno dei difensori di Harvey Weinstein ha preannunciato che ricorrerà in appello contro il doppio verdetto di colpevolezza emesso da una giuria di New York.

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