Relazioni bancarie sempre difficili

Da alcuni anni, in seguito alle nuove regolamentazioni adottate dal settore bancario, gli svizzeri all’estero non hanno più avuto accesso ai servizi finanziari offerti dalle banche elvetiche. Molti di loro sono stati costretti a chiudere dei conti bancari o hanno dovuto assumersi il pagamento di spese di gestione dei conti molto più elevate rispetto a quelle applicati ai residenti in Svizzera. 

Per i connazionali all’estero è tuttavia importante poter mantenere relazioni bancarie in Svizzera, ha ricordato il presidente dell’OSE Remo Gysin. Ad esempio per il pagamento dell’assicurazione malattia, per conservare un debito ipotecario o percepire le rendite dell’AVS. 

Attualmente sono ancora pendenti in Parlamento due proposte che mirano a ripristinare i servizi bancari, ha indicato Roland Rino Büchel, consigliere nazionale dell’UDC e membro del Comitato dell’OSE. Lo stesso Büchel ha inoltrato una mozione, in cui chiede al governo di garantire che tutti gli svizzeri all’estero possano aprire conti, mantenere relazioni bancarie e beneficiare di spese di gestione ragionevoli presso le banche elvetiche. Questo obbligo di legge, ancora da stabilire, si applicherebbe alle banche di rilevanza sistemica. 

Il consigliere nazionale del PPD Konrad Graber ha invece depositato un postulato in cui sollecita il Consiglio federale di studiare la possibilità di estendere agli svizzeri all’estero l’obbligo impartito a PostFinance di aprire e gestire conti per le operazioni di pagamento. 

Il Parlamento dovrebbe decidere nel 2016 su questi due atti presentati dai due sostenitori della Quinta Svizzera.