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Nessun limite d’età per le funzioni pubbliche

Sessione degli anziani 1999: anche allora si era voluto riconoscere l'esperienza dei "vecchi" Keystone Archive

Il Consiglio svizzero degli anziani è sceso in campo per garantire alla terza età l'accesso a cariche pubbliche, dopo le polemiche sollevate dall'esclusione degli ultrasettantenni in una municipalità bernese.

Il consiglio chiede anche l’abrogazione di un’ordinanza federale.

No ai limiti di età per esercitare funzioni pubbliche o per partecipare a commissioni. Lo ha detto venerdì il Consiglio svizzero degli anziani (CSA), precisando che queste restrizioni devono essere abolite senza eccezione sia a livello federale, che cantonale e comunale.

Dopo le polemiche suscitate in tutto il paese dalla decisione presa l’anno scorso dal comune bernese di Madiswil, di escludere dalla funzione pubblica gli ultrasettantenni, il CSA ha deciso di passare all’attacco. «Faremo di tutto per abolire questi ostacoli», promettono i loro rappresentanti.

Approfittare dell’esperienza

La popolazione deve approfittare dell’esperienza di vita degli anziani. Ciò è possibile solamente se non si fissano limiti d’età in nessun settore, scrive il CSA in un comunicato: «Restrizioni di questo genere osteggiano qualsiasi forma di partecipazione attiva degli anziani».

«Non vediamo alcun motivo oggettivo per escludere a prescindere gli anziani da attività e da cariche solamente a causa della loro età, adducendo come pretesto che queste persone fanno fatica ad svolgere vari compiti (per esempio a causa della stanchezza o di problemi di udito)», indica il CSA.

Un’ordinanza da abrogare

Sul piano federale, il CSA vuole l’abrogazione «pura e semplice» dell’articolo 16 dell’«Ordinanza sulle commissioni extra-parlamentari, nonché degli organi di direzione e i rappresentanti della Confederazione» (RS 172.31) che fissa a 70 anni il limite d’età per sedere in una commissione (eccezioni sono possibili se le motivazioni sono valide).

In uno studio, sottolinea il CSA, è emerso che limiti d’età «sono inammissibili per gli incarichi a livello del legislativo». Le persone della terza età sarebbero così escluse da organi centrali per il processo di formazione d’opinione e di decisione.

Le restrizioni d’età non sono accettabili nemmeno per gli esecutivi. Nel caso però di cariche a tempo pieno, in cui le esigenze in materia di resistenza fisica e di prontezza di spirito fossero molto elevate, sono possibili eccezioni, rileva la ricerca. La soglia non deve essere però inferiore ai 65 anni, dice il CSA.

Combattere le discriminazioni contro gli anziani

L’associazione si batte contro ogni tipo di discriminazione contro gli anziani, non solo quelle a livello politico. I «meno giovani» sono sempre più vittima di maltrattamenti e violenze, denuncia il CSA, che vuole dal Consiglio federale la creazione di un osservatorio che lotti contro queste discriminazioni.

Il Consiglio svizzero degli anziani è stato fondato il 26 novembre 2001, su iniziativa della Federazione delle associazioni dei pensionati e dell’autodifesa in Svizzera (FASPA) e dell’Associazione svizzera anziani e pensionati (ASAP).

Il suo obiettivo è perorare presso parlamento e Consiglio federale gli interessi della Terza età.

swissinfo e agenzie

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