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Nel Sistema Solare un intruso venuto da un’altra stella

Nel Sistema Solare - qui rappresentato artisticamente - attualmente si trova un oggetto celeste proveniente da un altro sistema stellare. KEYSTONE/AP EUROPEAN SPACE AGENCY sda-ats

(Keystone-ATS) Arriva da un’altra stella, di un angolo lontano della Via Lattea, il misterioso intruso che sta visitando il Sistema Solare. Lo indicano le osservazioni dei telescopi che sono stati puntati sul corpo celeste subito dopo la sua scoperta.

L’oggetto celeste sembra provenire dalla costellazione della Lira e sarebbe arrivato dopo aver attraversato lo spazio interstellare alla velocità di 25 chilometri al secondo. I primi dati indicano, inoltre, che potrebbe essere un asteroide piuttosto che una cometa.

A rendere l’intruso interessante è il fatto di essere il primo corpo celeste che arriva dallo spazio interstellare mai osservato nella Via Lattea. Per l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, “la sua scoperta è paragonabile a quella del primo pianeta esterno al Sistema Solare, perché è un corpo celeste appartenuto a un altro luogo della nostra galassia”.

Il misterioso oggetto celeste, che si chiama A/2017 U1 e che adesso si trova tra la Terra e Marte, potrebbe essere il mattone di un pianeta espulso durante la fase di formazione di un sistema planetario. Questo frammento sarebbe “rimasto a vagare nello spazio interstellare, fino a quando non ha incontrato il Sistema Solare”, ha detto Giovanni Valsecchi, dell’Istituto nazionale italiano di astrofisica (Inaf). Oppure, ha aggiunto, “potrebbe essere un frammento espulso dal nostro sistema planetario, che adesso è stato riacciuffato dal Sole”.

Scoperto il 19 ottobre dal progetto di esplorazione del cielo PanSTARRS, dell’università delle Hawaii, l’intruso è tenuto d’occhio dai più grandi telescopi del mondo, compreso il Vlt (Very Large Telescope) dell’Osservatorio europeo meridionale (Eso), in Cile. I primi dati permettono di cominciare a tracciare l’identikit di questo corpo celeste: avrebbe un diametro compreso tra 200 e 300 metri e sarebbe un asteroide e non una cometa, come si pensava inizialmente.

Il misterioso intruso sarebbe entrato nel Sistema Solare quasi perpendicolarmente al piano dell’orbita terrestre e il 14 ottobre ha avuto un incontro ravvicinato con la Terra, passando alla distanza di 24 milioni di chilometri. Ora l’asteroide alieno viaggia alla velocità di 44 chilometri al secondo, su una rotta che lo farà uscire dal Sistema Solare, spingendolo verso la costellazione di Pegaso.

La prossima sfida sarà comprendere di quali minerali è fatto questo intruso, per “vedere se sono simili a quelli degli asteroidi del Sistema Solare”, ha rilevato Valsecchi. Se si riuscisse a studiare in dettaglio, ha aggiunto, “potrebbe fornire anche indicazioni sul processo di formazione del sistema planetario in cui è nato”.

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