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Nel canton Uri quasi 5700 camion non conformi nel 2018

Un controllo di camion effettuato nel canton Uri. polizia cantonale Uri sda-ats

(Keystone-ATS) Nel 2018 la polizia cantonale urana ha contato 363’231 autocarri diretti verso sud, quasi 6000 (o l’1,6%) in meno rispetto all’anno prima. Ne ha controllati 16’407, ossia il 4,5%, e quasi 5700 non erano conformi alle disposizioni legali.

Questi controlli del traffico pesante – indica una sua nota pubblicata oggi – hanno permesso di accertare e denunciare 9708 infrazioni riguardanti 5693 camion. L’86% concernevano la sicurezza, come problemi di pneumatici (1241 casi) o ai freni (793 asi) oppure il non rispetto delle norme sul modo di assicurare il carico. Nell’11% dei casi gli autisti avevano violato le regole riguardanti il tempo di lavoro o di riposo. Su 2754 veicoli sono state riscontrate manchevolezze tali da richiederne il blocco immediato sul posto.

La diminuzione dei controlli è da ricondurre al fatto che è aumentata la loro durata, ha detto a Keystone-ATS Stefan Simmen, capo del Centro per il traffico pesante di Erstfeld, indicando che i suoi uomini hanno per esempio cercato di appurare l’esistenza di sistemi alternativi per manipolare i dati relativi ai gas di scarico. I controllori hanno appurato 36 casi di manipolazione di questo genere, tutti riguardanti camion esteri. Nel 2017 erano stati oltre 100.

I controlli hanno richiesto in tutto 5750 ore di lavoro e sono avvenuti principalmente nel Centro, ma anche lungo la strada e direttamente in aziende che dispongono di automezzi pesanti: ne sono state controllate cinque nel cantone, su un totale di 90. Undici autisti sono risultati privi di patente, altri 28 sono stati denunciati perché non erano in grado di guidare per aver ingerito più alcol del consentito. In 78 casi sono state rilevate violazioni delle norme sul traffico domenicale o notturno.

L’8,6% dei mezzi pesanti controllati erano immatricolati in Svizzera, il 91,1% venivano da paesi dell’Unione europea e lo 0,3% da altri paesi.

Nel comunicato si legge ancora che il traffico pesante è stato fermato temporaneamente l’anno scorso a Erstfeld 45 volte, circa la metà delle quali a causa di panne o incidenti sull’asse del San Gottardo e in 10 casi a causa del maltempo. Altri blocchi temporanei sono stati disposti a causa di difficoltà nel disbrigo delle formalità doganali a Chiasso o per problemi di traffico in Italia.

Iniziativa delle Alpi chiede cifre globali

L’Iniziativa delle Alpi ha preso lo spunto dalla pubblicazione di questi dati per rilevare che “il Cantone del Gottardo è quasi una mosca bianca: le cifre sui controlli in tutta la Svizzera restano sempre chiuse in un cassetto”. Il Consiglio federale – rammenta – nel 2017 aveva annunciato che dal 2018 avrebbe pubblicato i dati dei controlli del traffico pesante per tutta la Svizzera. Una promessa “che finora è rimasta inevasa”.

Secondo l’associazione, le cifre pubblicate oggi dal Canton Uri mostrano quanto i controlli siano necessari. “Una panoramica nazionale dei controlli del traffico pesante permetterebbe di conoscere la dimensione delle violazioni delle leggi su tutti gli assi di transito e di combatterle”, scrive l’Iniziativa, rilevando che “pneumatici consunti, freni difettosi, autisti sfiniti o sotto l’influsso di alcool sono un rischio per la sicurezza di tutti gli utenti della strada”. Queste lacune costituiscono inoltre anche “una concorrenza sleale fra la strada e la ferrovia, a scapito del trasferimento delle merci sulle rotaie”.

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