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Accordo sulla Brexit, May cerca aiuto a Bruxelles

Theresa May
Ottenere dall'Unione la rinegoziazione dei termini dell'accordo sulla Brexit è, in tutta probabilità, una missione impossibile per May. Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved

La premier britannica Theresa May, dopo essere riuscita a incassare la fiducia del Parlamento, è giovedì a Bruxelles in occasione del vertice Ue per tentare di ottenere nuove garanzie sull'accordo per la Brexit. I responsabili europei si sono detti pronti ad "aiutare" May a convincere i deputati britannici ad accettarlo, ma escludono ogni tipo di rinegoziazione dei termini.


La premier britannica continua la sua lotta dopo aver appena superato un voto di sfiducia organizzato dal suo stesso partito, la cui maggioranza è ostile all’intesa raggiunta con l’Ue. Una buona parte dei suoi colleghi conservatori (più di un terzo) le ha votato contro. 

Un segnale delle difficoltà che potrebbe avere l’accordo ad essere accettato dal parlamento britannico, il quale si esprimerà sulla questione dopo il 7 gennaio. 

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Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha assicurato che i dirigenti dei paesi dell’Unione intendono “aiutare” May a convincere i deputati britannici, ma non ha precisato come.

I più strenui partigiani della Brexit contestano in particolare la soluzione del “back-stop” sul confine nordirlandese. Si tratta della creazione di una zona doganale unica che ingloberebbe Regno Unito e Ue dopo il divorzio, ma che verrebbe istituita solo nel caso in cui i negoziati futuri non permettano di evitare in altro modo una frontiera “dura” tra le due Irlande.

I contrari a questa clausola temono un ancoraggio permanente del paese all’Unione Europea. 

L’obiettivo di May durante il summit Ue che si tiene giovedì e venerdì è quello di ottenere la garanzia di Bruxelles che il back-stop sarebbe solo temporaneo, ma secondo i diplomatici europei interpellati dalla stampa mercoledì, sarà quasi impossibile che l’Ue accetti. 
I leader dell’Unione, infatti, l’hanno ripetuto in tutti i modi: l’accordo non si rinegozia.  

Il massimo a cui sembra poter aspirare la britannica è un “piccolo testo di chiarificazione giuridicamente non vincolante”, ha precisato un responsabile europo all’agenzia Afp. Un magro bottino che difficilmente basterà per convincere i parlamentari britannici più scettici. 

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