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Il riconoscimento legale della comunità di fede musulmana è controverso

“Meglio il riconoscimento sociale che quello legale”

I musulmani sono la terza comunità religiosa della Svizzera. Ma a differenza delle chiese cristiane storiche, non sono riconosciuti come ente di diritto pubblico. Più importante per i musulmani, tuttavia, è la loro accettazione nella società, dice un esperto.

In Svizzera esistono due forme di riconoscimento giuridico di comunità religiose: il “piccolo” riconoscimento di diritto privato, che ha un carattere più che altro simbolico. È possibile in otto cantoni. Ma solo il riconoscimento di diritto pubblico permette a un’istituzione religiosa di riscuotere le tasse.

Poiché i cantoni non riconoscono una religione in sé, ma solo le organizzazioni che in essa si riconoscono, la questione è quale delle numerose confessioni musulmane si presti a tale riconoscimento.  Il riconoscimento avviene a livello cantonale; per questo motivo, entrano in considerazione in primo luogo le organizzazioni musulmane cantonali.

“Chi paga comanda”, è il detto popolare. Se le denominazioni musulmane – come le chiese cristiane cantonali – fossero enti di diritto pubblico, potrebbero riscuotere tasse dai loro membri. Ciò garantirebbe una maggiore trasparenza.

Ma è più facile a dirsi che a farsi. Ecco perché Andreas Tunger-Zanetti, studioso delle religioni dell’università di Lucerna, ha l’impressione che la questione del riconoscimento legale abbia perso di importanza per i rappresentanti delle associazioni musulmane. Molti di loro si sarebbero resi conto che la strada verso il riconoscimento di diritto pubblico o privato, il cosiddetto “piccolo” riconoscimento, richiede molti anni e non dà garanzie di successo.

swissinfo.ch: Poiché i cantoni non riconoscono una religione (in questo caso l’islam), ma solo un’organizzazione specifica, si pone prima di tutto la questione di quale delle numerose comunità musulmane potrebbe essere riconosciuta. 

Andreas Tunger-Zanetti: Il riconoscimento avviene a livello cantonale, quindi entrano in considerazione soprattutto le organizzazioni ombrello musulmane nei cantoni. Ma solo otto cantoni hanno simili organizzazioni. La Federazione delle organizzazioni islamiche in Svizzera (FOIS), che rappresenta indirettamente circa i due terzi delle moschee, nei suoi statuti, che risalgono al 2016, non cita il riconoscimento giuridico come obiettivo.

swissinfo.ch: Finora nessun cantone ha chiesto il riconoscimento pubblico di un’organizzazione musulmana. Perché no?

A. T.: Finora solo l’organizzazione ombrello del canton Vaud ha inoltrato (nel 2018) una richiesta concreta in tal senso. Tuttavia, il suo obiettivo è solo il cosiddetto piccolo riconoscimento – prettamente simbolico – cioè senza il diritto di tassazione. Alcune organizzazioni cantonali musulmane, come quelle di Zurigo e Lucerna, continuano a citare il riconoscimento pubblico come obiettivo, ma non lo perseguono con la massima priorità.  In molti cantoni poi manca la base giuridica.

swissinfo.ch: Quant’è grande la resistenza politica a tali sforzi?

A. T.: Poiché in nessun cantone ci sono stati passi concreti per ottenere un riconoscimento pubblico, che comprenda anche il diritto di imposizione fiscale [tassa ecclesiastica], gli ambienti potenzialmente scettici non hanno ancora avuto motivo di organizzarsi.

Occasionalmente si sente dire fra i musulmani o i cristiano-ortodossi che il denaro che proviene dallo Stato,o dal proprio diritto di tassazione, non è necessariamente auspicabile. Grazie all’impegno volontario dei membri la vita comunitaria è vivace. Solo il riconoscimento sociale manca.

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swissinfo.ch: Cosa vuole la maggioranza dei musulmani?

A. T.: Non ci sono sondaggi rappresentativi, quindi è difficile sapere quel che la maggioranza dei musulmani praticanti si aspetta in questo ambito. La richiesta di un “piccolo” riconoscimento nel Cantone di Vaud è stata preceduta nel 2015 da una consultazione democratica della base, che si è espressa in maggioranza a favore.

Finora, tuttavia, pochissimi cantoni contemplano la possibilità di un “piccolo” riconoscimento [diritto privato].

swissinfo.ch: Per le comunità musulmane, quali questioni sono attualmente più importanti di uno specifico status giuridico?

A. T.: Un riconoscimento nel senso di un’accettazione sociale. Alla base, nelle associazioni musulmane, percepisco un desiderio ancora più forte di riconoscimento sociale. In alcuni casi c’è già, dove c’è un buon rapporto con il quartiere e con le autorità locali, le chiese e le associazioni.

Tra le priorità delle organizzazioni mantello cantonali musulmane figurano attualmente questioni pratiche come la cura d’anime musulmana nelle istituzioni pubbliche, in particolare negli ospedali, e la formazione di personale qualificato per questi compiti.

Traduzione dal tedesco: Andrea Tognina

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