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Ristorni dei frontalieri da spendere in mobilità

Coda di automobili (si intuisce a un valico di frontiera) di sera; spiccano nel buio le luci posteriori dei veicoli
In autunno inoltrato, molti frontalieri escono di casa prima dell'alba e rientrano che è già buio Keystone

In Ticino, dopo il presidente del governo Zali, anche il parlamento pare dell'idea che i ristorni delle imposte pagate dai frontalieri debbano essere impiegati dall'Italia per migliorare la mobilità a cavallo del confine.

La Commissione della gestioneCollegamento esterno del Gran Consiglio ha accettato martedì una mozione dei parlamentari popolari-democratici Maurizio Agustoni e Giorgio Fonio, con la quale si chiede al Consiglio di Stato (governo) di trattare in tal senso con le autorità d’oltre frontiera.

Da sei giorni, peraltro, sul tavolo dell’esecutivo c’è la proposta del presidente Claudio Zali di non versare i ristorni fino a quando l’Italia non avrà completato opere pubbliche di interesse transfrontaliero.

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Una minoranza della Gestione (sette membri su nove, liberali e socialisti) ritiene che la mozione Agustoni-Fonio sia già evasa. Il parlamento si ritroverà quindi spaccato.

Stessa situazione in governo, dove tra i due consiglieri di Stato leghisti a favore (Zali-Gobbi) e il socialista Bertoli e il liberale Vitta verosimilmente contrari, fungerà da ago della bilancia il popolare-democratico Paolo Beltraminelli. Se ne saprà di più forse già mercoledì.

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