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A Venezia il cinema cerca di ripartire

donna con mascherina
A presiedere la giuria è l'attrice australiana Cate Blanchett. Lapresse Lapresse

Si è aperta mercoledì sera la 77esima edizione della Mostra di Venezia, il primo grande festival internazionale cinematografico dal vivo dopo che il coronavirus ha messo sottosopra il mondo.

“Questi ultimi mesi, che sono stati come anni, siamo stati racchiusi nelle nostre bolle, nutriti di immagini nei nostri salotti”, ha esclamato la presidente della giuria Cate Blanchett, rivolgendosi agli ospiti, tutti mascherati, riuniti nella sala di gala del Palazzo del Cinema.

Oggi, però, il cinema deve dare una risposta “al bisogno vitale […] per delle persone che non si conoscono di riunirsi al buio”, in quella che è “un’esperienza collettiva” che non ha pari, ha aggiunto l’attrice australiana.

Il virus – non poteva essere altrimenti – è però ben presente in Laguna. Le mascherine sono naturalmente obbligatorie e la Mostra ha dovuto rinunciare ai ‘blockbuster’ hollywoodiani e al loro tradizionale corollario di star. Con dei video girati con il telefonino, alcune celebrità – da Dustin Hoffman a Jane Campion, passando per George Clooney – hanno però condiviso il loro amore del cinema coi presenti.

L’attrice Tilda Swinton era invece a Venezia in carne ed ossa per ricevere il Leone d’Oro d’onore e condividere la sua “pura gioia” di poter vedere dei film “sul grande schermo con altri esseri viventi”.

Il Festival – ha dichiarato dal canto suo alla Radiotelevisione Svizzera Alberto Barbera, direttore della Mostra – è l’occasione per “convincere il pubblico che è il momento di ritornare nelle sale”.

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18 film in concorso

Ad aprire le danze è stato il film fuori concorso “Lacci” di Daniele Luchetti, il ritratto di una famiglia napoletana che scivola lentamente nell’inferno.

In pre-apertura è stato presentato anche il documentario “Molecole” di Andrea Segre, girato nella Venezia del confinamento svuotata dai turisti.

Tra i 18 film in concorso, otto dei quali realizzati da donne, vi sono quattro lungometraggi italiani: “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “Padrenostro” di Carlo Noce e “Notturno” di Gianfranco Rosi.

La Svizzera sarà presente in Laguna con la coproduzione italo-svizzera “Guerra e Pace”, dei cineasti italiani Martina Parenti e Massimo D’Anolfi. Il film è stato girato in quattro luoghi diversi, tra cui i locali della Cinemateca svizzera a Penthaz, nel canton Vaud.

tvsvizzera.it/mar/afp con RSI (TG del 2.9.2020)

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