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Mosca interviene nella battaglia per il controllo di Sulzer

Il governo russo si è manifestato presso le autorità elvetiche per tutelare gli interessi di Viktor Vekselberg

Il Cremlino ha indirizzato una lettera alla ministra svizzera dell'economia Doris Leuthard al fine di sostenere il miliardario russo Viktor Vekselberg, che detiene già il 31,4% del gruppo industriale Sulzer.

Il consiglio d’amministrazione dell’azienda si è infatti rifiutato di inserire Vekselberg nel registro degli azionisti.

Da economica, la lotta per il controllo di Sulzer si sposta sul piano politico. Domenica è stata infatti pubblicata dalla «NZZ am Sonntag» e dalla «SonntagsZeitung» la notizia – confermata in seguito dalla portavoce del Dipartimento federale dell’economia Evelyn Kobel – che il governo russo ha scritto alla ministra svizzera dell’economia Doris Leuthard per sostenere il miliardario russo Viktor Vekselberg, il quale detiene già il 31,4% del capitale del gruppo elvetico.

Stando alla stampa svizzerotedesca, nella missiva German Gref – ministro dell’economia, nel frattempo sostituito da Elvira Nabiulina –avrebbe minacciato ritorsioni contro le aziende elvetiche operanti in Russia qualora Vekselberg non dovesse essere riconosciuto come azionista di maggioranza di Sulzer. Finora, il consiglio di amministrazione di Sulzer si è infatti rifiutato di iscrivere la partecipazione dell’oligarca russo nel registro degli azionisti.

Evelyn Kobelt non ha voluto esprimersi in proposito: «Rispondiamo alle lettere che ci sono inviate dai governi stranieri, ma i contenuti rimangono confidenziali», ha puntualizzato la portavoce.

Circostanze poco chiare

Il comportamento del consiglio di amministrazione di Sulzer è legato alle circostanze poco chiare della scalata di Sulzer da parte di Vekselberg. Nell’aprile scorso, la società Everest – controllata per metà dal russo e per l’altra metà dall’austriaca Victory – aveva improvvisamente assunto il controllo di un terzo del capitale azionario di Sulzer.

La Commissione federale della banche (Cfb) ha quindi aperto un’inchiesta, considerando sospetta questa operazione, dal momento che i superamenti delle soglie del 5%, 10% e 20% non erano stati resi pubblici. La Cfb indaga al dunque al fine di stabilire se vi è stata una violazione del dovere di annuncio: le norme elvetiche in materia di acquisizioni obbligano i compratori a notificare le loro mosse quando la quota di capitale azionario raggiunge il 5%.

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Commissione federale delle banche (CFB)

Questo contenuto è stato pubblicato al Originariamente, la commissione era incaricata unicamente di sorvegliare il settore bancario. Con il passare degli anni, le sue attività si sono estese ad altre sfere finanziarie, come i fondi di investimento o la borsa. È competente pure per ciò che concerne il riciclaggio di denaro sporco. La CFB non fa parte dell’amministrazione federale, pur dipendendo…

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Partecipazione accresciuta

Il 20 agosto, alla vigilia della pubblicazione dei risultati semestrali di Sulzer, Vekselberg ha poi rilevato la quota di partecipazione di Victory in seno alla società Everest, aumentando in tal modo la propria presenza all’interno del gruppo tecnologico elvetico.

Tale transazione non ha tuttavia convinto i consiglieri d’amministrazioni di Sulzer a rivedere la loro posizione. Il direttore di Sulzer, Ton Büchner, ha infatti affermato il 21 agosto di attendere un compendio di informazioni riguardanti la società Everest. Stando alle indiscrezioni, il gruppo zurighese sarebbe in attesa dell’esito dell’inchiesta della Cfb per decidere l’ulteriore modo di procedere.

«Perla industriale»

Nel mese di aprile, Vekselberg aveva descritto la Sulzer come «una perla industriale», sottolineando che il fatto di investire in Svizzera dimostra come l’industria elvetica sia ben posizionata in termini di crescita e di futuro.

I vertici di Renova, l’azienda di Vekselberg, avevano inoltre ribadito che Sulzer si integra «perfettamente» nella strategia d’investimento dell’azienda, assicurando che per i dipendenti non vi sarebbero stati cambiamenti.

swissinfo e agenzie

Il gruppo zurighese Sulzer, fondato nel 1834, è uno degli esempi più classici dell’industria svizzera tradizionale.

Attiva nella realizzazione di macchine, pompe e impianti tecnologici, Sulzer impiega oggi circa 10’000 dipendenti ed è presente su scala mondiale.

Nel 2007, l’andamento dell’industria petrolifera ha avuto ripercussioni positive sulle nuove commesse giunte alla Sulzer, che nel primo semestre del 2007 hanno dunque segnato una progressione del 28,9%% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, salendo a 2,133 miliardi di franchi.

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