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Morto I.M. Pei, architetto della Piramide del Louvre

L'entrata del Louvre a Parigi. KEYSTONE/EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON sda-ats

(Keystone-ATS) E’ morto all’età di 102 anni I. M. Pei, archistar cino-americana nota in tutto il mondo, e non solo per la piramide di vetro all’ingresso del Louvre di Parigi. Lo scrive il New York Times citando il figlio.

È stato uno degli ultimi grandi maestri dell’architettura modernista. Ha lavorato con le forme astratte, usando la pietra, il calcestruzzo, il vetro e l’acciaio. Ha lasciato la sua firma su molti edifici, università e musei in tutto il mondo. Suo anche il Palazzo Lombardia, in Italia.

Ieoh Ming Pei, figlio di un eminente banchiere cinese, lasciò il suo Paese nel 1935 per gli Usa, dove studiò architettura al Mit e alla Harvard University. Dopo alcuni anni di insegnamento e di attività per il governo americano, si trasferì a New York lavorando per un costruttore nel 1948, prima di aprire il suo studio nel 1955, quando diventò cittadino statunitense. Tutte le sue creazioni mostrano una precisione geometrica e una qualità astratta con una venerazione per la luce.

Il suo progetto più famoso, e controverso, resta la Piramide del Louvre. Ma Pei ha realizzato numerosi edifici, tra cui la John F. Kennedy Library a Dorchester, Massachusetts, il National Center for Atmospheric Research a Boulder, Colorado, la East Wing della National Gallery of Art in Washington Dc, il Dallas City Hall, la Bank of China tower a Hong Kong, l’Athens’ Museum of Modern Art, la Defence a Parigi, e il Rock and Roll Hall of Fame and Museum a Cleveland, che resta una delle sue opere più sorprendenti. Nel 1983 Pei vinse il Premio internazionale di architettura Pritzker destinando il premio di 100 mila dollari per lanciare un programma per consentire ad aspiranti architetti cinesi di studiare negli Usa. Nel 1992 il presidente George H. W. Bush gli conferì la Medaglia presidenziale della libertà.

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