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Morto ex direttore Credito Svizzero Heinz Wuffli

(Keystone-ATS) L’ex direttore del Credito svizzero, Heinz Wuffli, è morto lo scorso 4 agosto all’età di 90 anni. Era conosciuto per essere rimasto coinvolto nello “scandalo di Chiasso” del 1977, a seguito del quale aveva dato le dimissioni.

Dopo 10 anni nella direzione della banca, Wuffli all’inizio del 1977 era stato nominato direttore generale, scrive l’attuale Credit Suisse in un annuncio funebre. Poco dopo scoppiò lo scandalo di Chiasso.

I responsabili della filiale di Chiasso avevano istituito un sistema con alcuni avvocati per riciclare oltre 2 miliardi di franchi di capitali italiani in fuga e reinvestirli nuovamente in Italia.

Il denaro fluiva nella dubbia società Texon domiciliata in Liechtenstein, che così faceva incetta di dozzine di aziende italiane. La sede centrale del Credito svizzero di Zurigo non sapeva nulla, nonostante gli affari illegali continuassero da tempo.

Le difficoltà iniziarono con la recessione dopo il primo shock petrolifero del 1973. Sempre più aziende del gruppo Texon finirono nelle cifre rosse. Lo scandalo scoppiò a metà aprile del ’77, quando i responsabili non riuscirono più a coprire le sempre più grandi perdite con i capitali in fuga delle aziende accaparrate. Alla fine risultò un deficit di circa 1,4 miliardi di franchi, che provocò a breve termine un calo di fiducia nell’impresa.

H. Wuffli si è preso formalmente responsabilità

Heinz Wuffli si prese formalmente la responsabilità delle perdite e si dimise dalla banca, scrive Credit Suisse nell’annuncio funebre. Ai tempi la rivista economica “Bilanz” definì Wuffli il “capro espiatorio”.

La crisi non solo scosse la banca, ma gettò un’ombra scura sulla piazza finanziaria elvetica. Fu consolidata l’immagine a livello internazionale della Svizzera come luogo di riciclaggio e di evasori fiscali. Tre direttori della filiale di Chiasso del Credito svizzero furono condannati a pene detentive.

Anche dopo il divorzio con il Credito svizzero, Heinz Wuffli è rimasto ancora a lungo attivo nel ramo finanziario. Solo nel 1994 ha lasciato il posto di presidente dell’assicurazione Elvia per limiti di età.

Il figlio, Peter Wuffli, ha vissuto un destino analogo a quello del padre: nel corso della crisi finanziaria nel 2007 ha dovuto presentare le dimissioni da CEO di UBS.

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