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Morbillo: Oms, 140mila morti 2018, in aumento nel mondo

La copertura vaccinale contro il morbillo a livello globale è "inadeguata e insufficiente per prevenire nuovi focolai", avverte l'Oms (foto simbolica) KEYSTONE/EPA/LUKAS BARTH-TUTTAS sda-ats

(Keystone-ATS) Sempre più morti nel mondo a causa del morbillo: nel 2018 si stimano 142’300 decessi e 9’769’400 casi, contro 124’000 morti e 7’585’900 casi nel 2017.

L’ultimo bilancio arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ed i Centers for desease control (Cdc) statunitensi: i più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni e la minaccia è più forte in Africa e nei Paesi poveri ma la lotta alla malattia resta una “sfida globale”, con i casi in crescita anche in Usa ed Europa. La copertura vaccinale a livello globale è “inadeguata e insufficiente per prevenire nuovi focolai”, avverte l’Oms.

La vaccinazione anti-morbillo, è il monito dell’Oms, non ha ancora raggiunto un livello adeguato: per proteggere le popolazioni dalla malattia è infatti necessaria una copertura pari al 95% con le due dosi di vaccino in ogni Paese. E se i Paesi più poveri sono maggiormente colpiti, la lotta al morbillo resta una “sfida globale enorme”:

Nel 2018, infatti, i Paesi con la più alta incidenza di morbillo, sono stati Repubblica democratica del Congo, Liberia, Madagascar, Somalia e Ucraina, che insieme hanno totalizzato circa la metà di tutti i casi di morbillo a livello mondiale.

Ma la situazione è grave anche negli Stati Uniti, dove il numero di casi è in costante aumento, ed in Europa: proprio 4 Paesi Ue, ovvero Albania, Repubblica Ceca, Grecia e Gran Bretagna, hanno perso nel 2018 lo status di Paesi morbillo-free per la ricomparsa di focolai per periodi prolungati.

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