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Moratoria sui trapianti di cuore a Zurigo

Le indagini sulla morte di una paziente nell'aprile 2004 sono tuttora in corso Keystone

In seguito a un errore medico che è costato la vita ad una paziente un anno fa, l'ospedale universitario di Zurigo adotta una moratoria sui trapianti cardiaci.

Secondo la ministra della sanità del cantone, la decisione vuole garantire innanzitutto la sicurezza dei pazienti.

Per alcune settimane nell’ospedale universitario di Zurigo non si eseguiranno trapianti di cuore. La decisione è stata presa lunedì nel corso di un incontro tra la responsabile del Dipartimento zurighese della sanità, Verena Diener, e la direzione dell’ospedale.

Errore medico

All’origine della misura c’è la morte di una paziente, Rosemarie Voser, a cui nell’aprile del 2004 era stato trapiantato un cuore con un gruppo sanguigno incompatibile. Inizialmente la magistratura del canton Zurigo aveva aperto un’indagine per omicidio colposo.

Nei giorni scorsi, il caso ha tuttavia subito una svolta, dopo che la stampa aveva pubblicato estratti degli interrogatori effettuati dalle autorità inquirenti e passi dell’autopsia realizzata sulla paziente.

Dagli articoli emergeva l’ipotesi che i medici fossero a conoscenza del fatto che il cuore trapiantato apparteneva ad un gruppo sanguigno sbagliato e che avessero assunto consapevolmente il rischio.

Sabato il procuratore Ulrich Weder, responsabile della procura cantonale per i delitti violenti, ha annunciato che l’inchiesta è stata allargata e che l’ipotesi di reato comprende ora l’omicidio intenzionale con dolo eventuale.

Salvaguardia dei pazienti

La pressione esercitata sui medici e sul personale dai resoconti di stampa ha indotto la ministra della sanità zurighese a ritenere che al momento attuale simili operazioni sono «troppo rischiose», come ha dichiarato all’agenzia ats Marianne Delfosse, portavoce di Verena Diener.

La moratoria dovrebbe durare il tempo necessario per portare a termine gli interrogatori che le autorità inquirenti riterranno necessari nell’ambito dell’inchiesta penale in corso. Nel frattempo i due medici dell’equipe per i trapianti coinvolti nel caso Voser sono stati sospesi dal servizio.

La misura decisa da Verena Diener ha sollevato aspre critiche da parte della maggioranza borghese nel parlamento cantonale. Secondo il gruppo parlamentare radicale, la moratoria rischierebbe di rendere vani gli sforzi di mantenere il reparto di trapianti cardiaci a Zurigo.

Anche i democristiani hanno detto di temere che la misura danneggi la reputazione dell’istituto. E l’Unione democratica di centro ha chiesto che la proposta sia subito ritirata. Solo i socialisti hanno sostenuto la posizione della responsabile zurighese della sanità.

swissinfo e agenzie

Il caso di Zurigo si inserisce nel dibattito sulla concentrazione delle unità di trapianto a livello nazionale. Una convenzione in tal senso è stata pubblicata nel novembre scorso dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della sanità (CDS).

Perché la convenzione possa entrare in vigore almeno 17 cantoni, compresi tutti quelli universitari, devono dare il loro accordo entro la primavera 2006. Il canton Zurigo potrebbe quindi da solo far fallire la convenzione.

A Zurigo si sono già fatti sentire segnali di opposizione, perché la CDS vuole concentrare i trapianti di cuore a Berna, Basilea e Losanna. L’ospedale universitario di Zurigo riceverebbe in cambio l’esclusiva sui trapianti di fegato.

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