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Trump sospende l’immigrazione negli Stati Uniti

Immigrazione temporaneamente sospesa negli USA: nella foto un cartello con la scritta Do not enter con dietro la bandiera USA.
Per la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, il presidente Donald Trump è impegnato a proteggere la salute ed il benessere economico dei cittadini americani. Keystone / Justin Lane

Per proteggere i posti di lavoro e per combattere il coronavirus che non conosce confini, il presidente americano Donald Trump ha annunciato su Twitter che firmerà un decreto per sospendere temporaneamente l'immigrazione negli Stati Uniti. 

“In un momento in cui gli americani stanno cercando di tornare al lavoro, è necessaria un’azione”: lo ha detto una portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, riferendosi all’ordine esecutivo annunciato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per sospendere temporaneamente l’immigrazione. Il presidente, ha aggiunto, “è impegnato a proteggere la salute ed il benessere economico dei cittadini americani che affrontando una situazione senza precedenti”.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O’Brien, dal canto suo, ha detto che la misura annunciata dal tycoon è una mossa per proteggere la salute degli americani e che non sarà “dissimile” dalle restrizioni ai viaggi dalla Cina disposte il 29 gennaio scorso.

Trump difende la sua strategia

Il presidente difende poi la sua strategia contro la pandemia: “da mesi non lascio la Casa Bianca e ho salvato molte vite umane”, ha affermato riferendosi alla decisione di bloccare subito i voli dalla Cina, anche se in realtà alcuni collegamenti sono tutt’oggi operativi e il divieto non vale per i cittadini americani, i residenti e le loro famiglie.

Trump ha poi lodato i governatori che stanno decidendo di riaprire i loro Stati allentando o revocando del tutto le restrizioni anticoronavirus. Nonostante i casi di coronavirus negli Usa siano quasi 788’000 e le vittime oltre 42’000, alcuni Stati del sud hanno cominciato a riaprire alcune attività non essenziali, anche sotto la pressione delle proteste di molti cittadini e piccoli imprenditori.

Il servizio del nostro corrispondente dagli Stati Uniti:

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Gli stati aprono…

La South Carolina ha permesso la riapertura dei grandi magazzini, dei negozi al dettaglio e dei mercati delle pulci a patto che si rispettino le linee guida sul distanziamento sociale. In Georgia via libera da venerdì prossimo alla riapertura delle palestre, di barbieri e parrucchieri, dei saloni di bellezza, del centri massaggi e di quelli per i tatuaggi. E da lunedì anche dei ristoranti e dei cinema.

In Tennessee l’ordine di restare a casa verrà revocato a partire dal 30 aprile consentendo un ritorno quasi alla normalità. Il governatore dell’Indiana ha invece prorogato le restrizioni fino al primo maggio.

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